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Preludi & fughe.

Creato il 08 maggio 2010 da Vilipendio

Preludi & fughe.Nel posto in Abbruzzo dove vado da trentanove anni c'è uno che va in bicicletta con una gamba sola.
Nel senso, cioè, che lui ha una gamba sola, e ci va in bicicletta.
L'ho visto io con questi occhi che da quando la feci finita con Ingegneria tornarono a vere 10 decimi e più non conobbero l'onta dell'occhiale da vista. Questo va in bicicletta, e ci va pedalando con una gamba sola. Ma tu che pure sei sempre così distratto, ci pensi? come fa a salirci su e a scendervi giù? dove si appoggia? esercitando una pressione su un solo pedale, come riesce a imprimere alla traiettoria un moto rettilineo che sia uniforme e non a strappi? e perdio, le salite? come le affronta, le salite?!
Preludi & fughe.La prima cosa che mi viene in mente è 'chissà se quand'era piccolo si immaginava che sarebbe finito su internet per le sue qualità di monopedalatore'. Sarebbe stato un bel colpo già solo immaginarsi una cosa tipo internet. Magari si ipotizzava calciatore o almeno venditore ambulante; e invece il dr. Destino per lui aveva in serbo di farlo diventare per gli altri “quello che va in bicicletta con una gamba sola”. Questo doveva essere il suo principale talento. La sua vera specialità. Pensasse pure quello che voleva, le intuizioni più potenti, si intonasse pure i calzini (anzi, il calzino) al colore della cravatta. Chi avrebbe avuto mai il tempo per accorgersene? ringraziasse anzi di avere avuto in dote una prerogativa, che non tutti riescono a verne una tutta loro.
Invece, non riesco mai a vedere altrettanto chiaramente cosa il dr. Destino abbia avuto in serbo per me. Me ne accorgerò mai?
Che poi non riesco bene a ricordare se aveva una tecnica. A dire il vero non so bene nemmeno se sia ancora vivo. Aveva forse una specie di laccio di cuoio fissato al pedale in cui infilarsi il piede, per pedalare anche verso l'alto? È strano, ma io quel paio di volte in cui l'ho visto, l'avevo guardato; eppure non ricordo. Chissà se è perché mi sono imposto di non studiarlo a fondo, perché non stava bene (mica lui, che andava una meraviglia; mi riferisco all'omonima convenzione sociale). Oppure se magari non me lo ricordo perché faccio come quei selvaggi primitivi - sai quella cosa che si dice - che quando vedono un carretto a ruote non riescono a capirne il funzionamento, ma comunque lo accettano di buon grado.
È strano poi pure, a pensarci bene, come uno non scriva niente per decenni. Eppoi a una certa, anche quando pensa di sentirsi bello inaridito, torna spossato dalla lezione di chic-boxing e mentre sgranocchia carote e cuoce scatole smania per svuotarsi il buffer dei pensieri su combruto. Cioè, in realtà ogni tanto delle cose le scrivevo. Mi ricordo peresempio a diciottanni che una volta, sempre nei facondi Abbruzzi, avevo 39 di febbre e stavo seduto in poltrona davanti al camino tutto intabarrato di coperte eppure tremante di brividi, e mi frullava in mente quel fuoco, e allora sul bordopagina della copia deI Grandi Classici di Uòldisney che mi ero portato ma che non ce la facevo a leggere (quando non ce la faccio a leggere 1 Topolino allora vuol dire che sto proprio male) avevo scritto la mia prima e unica poesia (a matita, rispetto x Igrandiclassici), che giustamente si chiamava Il Fuoco, e parlava di uno che piglia la legna e la brucia e ci si riscalda e gli piace pure stare lì a vederla gemere e sentirla scoppiettare perché gli mette come un'allegria in fondo al cuore, e quel fuoco ero io e il guardone era dio, ahr ahr, però, era fica sta cosa.
Preludi & fughe.
Pure adesso che dovrei invece scrivere qualcosa di più organico di un post qualsiasi, mi viene in mente di tutto. Gente che pedala con una gamba sola, altro che le tue minchiate-zen, le peggio canzoni, i peggio testi di canzoni, una voglia furibonda di registrarmi anche loro su combruto. Il problema è proprio nel “più organico”, abbasso l'Organismo, io odio le tecniche, la realizzazione dei progetti, sono cose che a doverle fare bene ti fai un culo come una casa, evviva le intuizioni ejectate su carta in preda al raptus e gira pagina, porcoddio.
Vabbè va, dai, lavoriamo 1 po'.
Ah no: è già ora di cena.


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