Novità del mese: aumenterò progressivamente le categorie dei post in modo da creare dei veri e propri gruppi di libri che hanno caratteristiche in comune e così da facilitarvi la ricerca e indirizzarvi nei consigli di lettura. Oggi inauguro la nuova categoria “Wonder Women” tutta dedicata a personaggi femminili che mi hanno colpita e che la fanno da padrone nelle pagine dei libri.
Ogni tanto romanzi come questo vanno letti, soprattutto per riposare un po’ il cervello e godersi una storia di vita come un’altra. Questa è la storia di Signorina narrata fin dalla sua nascita, proprio come piace a me. E la cosa che ho apprezzato di più è che è reale, piena di difficoltà , densa di avvenimenti. È la storia di una donna nata nel primo dopoguerra che riesce a tirare fuori la grinta per sopravvivere ad ogni costo e in ogni circostanza, per trasferirsi al nord senza sapere una parola del dialetto piemontese, per risollevarsi dalla crisi economica, per lottare per la vita di suo figlio. Una storia che ci insegna che è sbagliato fermarsi alla prima difficoltà e rinunciare a cambiare le cose, ma che ci mostra anche quanto sia sbagliata la definizione “sesso debole” usata per noi donne.
Se la vera protagonista della storia è proprio la figura della Donna, l’Italia fa da co-protagonista. Un Paese che cresce insieme alla protagonista, dal dramma della Grande Guerra che aleggia pesante nel primo dopoguerra arrivando all’entusiasmo fallace del Fascismo con i primi bombardamenti sulle città italiane, per arrivare alla forza di ricominciare tutto da capo, di ricostruire, di far ripartire l’economia, il boom delle industrie al Nord, l’emigrazione dal Meridione, le grandi conquiste in campo medico e sociale.
Lo stile è abbastanza ricercato nel lessico ma piacevole da leggere scorre senza intoppi e senza mai annoiare. Frequentissime le metafore sul mondo sartoriale che creano uno stretto legame con la passione di Signorina. Ho apprezzato moltissimo la “poesia” utilizzata nel descrivere la guerra, senza scendere nei particolari, senza forzare troppo. Non stupisce che abbia vinto il premio Campiello nel 2013, purtroppo assegnato dopo la morte dell’autore.
Voto: ★★★★✰
♫♪ Mary Jane – The Vines
Come l’arte che l’omino cogli occhi a mandorla aveva regalato a Signorina, per Ivo mettere insieme le note era un fatto istintivo che, meglio delle parole, riusciva a tramutare in leggerezza ed eleganza il turbinare delle emozioni che attraversavano il suo piccolo mondo.