Non si placa la polemica sorta all’indomani dell’esclusione di Alain Elkann dalla finale del Premio Campiello.
Presente tra i 106 titoli in concorso, Nonna Carla (Bompiani) è il diario autobiografico che Elkann ha voluto dedicare alla memoria della madre.
Entrato come finalista (e probabile vincitore) in pectore, con 6 voti su 11 raccolti nella riunione romana della giuria, sabato scorso il libro ha registrato solo la metà dei favori, fermandosi a 3 (Daverio, Bruno Guerri e il presidente Tornatore), uscendo così dalla rosa dei canditati al SuperCampiello.
La polemica è nata alcuni giorni fa, dopo che un articolo anonimo, apparso su Il Fatto Quotidiano, gettava ombre e sospetti sulla candidatura del nuovo libro di Elkann. Secondo quanto riportato in quell’articolo, subito fatto pervenire anche ai giurati, i voti raccolti da Nonna Carla non sarebbero stati il frutto di meriti letterari, quanto piuttosto di interessi personali. Ricordiamo, a titolo di cronaca, che Alain Elkann, oltre ad essere un affermato giornalista e scrittore, è anche consulente del ministro Bondi. Conflitto d’interesse? Dietrologie politiche? Non è dato saperlo con certezza. Resta il fatto che, dopo le accuse, i giurati hanno preferito altri titoli a quello di Elkann, evitando così di esporsi ad ulteriori attacchi.
I tre voti persi nel viaggio da Roma a Padova hanno escluso automaticamente lo scrittore dalla finale veneziana.
Philippe Daverio ha cercato di placare gli animi, ricordando come almeno 9 titoli meritassero la finale, circostanza che ha portato all’esclusione di libri assolutamente degni (tra cui proprio quello che ha scatenato le polemiche).
Il sospetto adombra questa quarantottesima edizione del Premio Campiello, anche se, probabilmente, dalla polemica di questi giorni il libro Nonna Carla potrebbe in ogni caso trarre dei vantaggi.
Privato della possibilità di essere giudicato dai 300 lettori che sceglieranno il vincitore, è molto probabile che Elkann acquisisca comunque nuovi lettori, forse anche più di 300.
In fondo la passione di uno scrittore, che intenda veicolare storie ed emozioni, va al di là dei riconoscimenti letterari, puntando direttamente al cuore del lettore. O no?
Barbara Greggio