E’ stato annunciato questo pomeriggio durante il corso della conferenza stampa il vincitore del Premio Chiara alla Carriera 2015: lo scrittore francese Daniel Pennac. Pennac sarà intervistato il primo novembre al Teatro Sociale di Luino dal giornalista Fabio Gambaro, con l’aiuto della traduttrice Rita Ianniciello. Per consultare l’albo d’oro del Premio Chiara alla Carriera cliccare qui, mentre l‘anno scorso il premio era andato allo scrittore cileno, naturalizzato francese, Luis Sepúlveda.
Lo scrittore francese Daniel Pennac, Premio Chiara alla Carriera 2015 (facebook.com)
Il Premio Chiara alla Carriera 2015 a Daniel Pennac. Il riconoscimento, che premia annualmente una personalità internazionale della letteratura e della cultura di prima grandezza, che si sia particolarmente distinta per aver mantenuto nel suo lavoro un forte legame con il proprio territorio, per l’anno 2015 è stato attribuito al grande scrittore francese Daniel Pennac, che verrà intervistato il primo novembre al Teatro Sociale di Luino. A dirlo durante la conferenza stampa è stata Bambi Lazzati, direttrice del Premio Chiara. Sarà il giornalista Fabio Gambaro, con l’aiuto della traduttrice Rita Ianniciello, ad interloquire con lo scrittore francese. L’evento sarà condotto, come di consueto, da Claudia Donadoni.
Chi è Daniel Pennac? Daniel Pennac – spiega il sito biografieonline.it - nasce il giorno 1 dicembre 1944 a Casablanca, in Marocco. Proviene da una famiglia di militari e nel corso della sua infanzia insieme ai suoi genitori viaggia in giro per mondo, avendo modo quindi di soggiornare in Africa, nel Sud-est asiatico, in Europa e nel sud della Francia. In giovinezza frequenta il liceo, ma i risultati ottenuti non sono buoni; soltanto durante gli ultimi anni di scuola ottiene buoni risultati grazie a un suo docente che, rendendosi conto della passione di Daniel per la scrittura, gli propone di scrivere un romanzo diviso in puntate anziché i classici temi che si svolgono durante gli anni del liceo. Dopo gli studi liceali intraprende gli studi accademici frequentando la facoltà di Lettere a Nizza. Finiti gli studi ottiene il diploma di laurea in Lettere. Nel 1970 decide di intraprendere la carriera di docente. Il suo obiettivo è sia quello di insegnare sia quello di dedicarsi alla sua passione, la scrittura di testi.
Tre anni più tardi realizza un pamphlet, “Le service militaire au service de qui?”, dove fa la descrizione della caserma, considerata come un luogo tribale fondato su tre principi cardine: la maturità, la virilità e l’uguaglianza. L’obiettivo di questo lavoro quindi è quello di criticare il mondo militare. Per non infangare però la memoria della sua famiglia che proviene dall’ambiente militare si firma, nel pamphlet, con lo pseudonimo di Pennacchioni. L’insegnamento diventa per lui una professione che gli dà tante soddisfazioni. Dopo aver ottenuto la laurea, infatti, insegna lettere prima a Nizza e poi in un liceo parigino. In questi anni scrive numerosi libri per bambini e vari romanzi burleschi.
Sul finire degli anni Ottanta riceve un importante premio: il Premio Polar di Le Mans e agli inizi degli anni Novanta termina la stesura del romanzo “Au bonheur des ogres”, in cui racconta la storia di Benjamin Malaussène, un uomo che lavora nei Grandi Magazzini, luogo dove vengono commessi numerosi omicidi. Il protagonista viene richiamato spesso presso l’Ufficio Reclami dei Grandi Magazzini per assumersi la responsabilità del guasto degli oggetti che acquistano i clienti. Benjamin deve in tutti i modi cercare di impietosire il cliente con l’obiettivo di convincerlo a ritirare il reclamo fatto. Nei locali dove lui lavora scoppia una bomba e a causa dell’esplosione muore un uomo. Iniziano le indagini e Benjamin viene interrogato come tutte le altre persone. Dopo tempo decide di lasciare i Grandi Magazzini per ritornare dalla sua famiglia. In seguito conosce, sempre nei Grandi Magazzini, la bella taccheggiatrice Julie, per cui ha una grande passione. Mentre cerca di proteggere la donna dall’addetto alla sorveglianza dei locali, scoppia una seconda bomba. Gli interrogatori della polizia continuano e il protagonista svela all’ispettore Rabdomant la sua reale professione nei Grandi Magazzini. Presto Benjamin torna alla sua vita, riprendendo il suo lavoro.
Fino al 1995 Pennac insegna sempre nel liceo di Parigi, continuando a dedicarsi alla stesura di testi. Nei romanzi scritti in questi anni ambienta molti dei suoi episodi nel quartiere Belleville, in cui vive. Tra i testi che scrive in questi anni si ricordano: “La fée Carabine”, “La petite marchande de prose”, “Monsieur Malausséne”, “La passione secondo Thérèse”, “Ultime notizie dalla famiglia”. La sua produzione letteraria è molto ricca e numerosi sono i libri che scrive per i bambini; tra questi si ricordano: “Cabot-Caboche”, “L’oeil de loup”, “La vie à l’envers”, “Qu’est ce-que tu attends, Marie?”, “Sahara”, “Le tour du ciel”.
Nel corso degli anni Novanta vince anche il Premio Cento e nel 2002 riceve il Premio Grinzane Cavour. Nel 2003 scrive il libro “Ecco la storia”, che riscuote un grande successo. Due anni dopo viene insignito della Legion d’Onore per le arti e la letteratura e negli anni seguenti riceve il Premio Renaudot. In questi anni Daniel Pennac continua la sua attività letteraria, riscuotendo sempre grandi successi.
Quest’anno, invece, riceverà il Premio Chiara alla Carriera 2015.