Rispetto agli altri, il Premio Italo Calvino è abbastanza recente. Nasce a Torino nel 1985 – lo stesso anno in cui nasceva il Salone, ndr – per lodevole iniziativa di alcuni amici ed estimatori dello scrittore. Alcuni nomi? Natalia Ginzburg, Cesare Segre, Norberto Bobbio… Da buon talent scout qual era, Calvino ha lavorato per anni con Einaudi alla ricerca delle penne di talento e il premio a lui intitolato si pone lo stesso obiettivo: individuare, tra gli esordienti, quegli autori che meritano di essere segnalati e letti.
Aspiranti scrittori di tutta Italia, questo messaggio è per voi. Se avete tra le mani un inedito – qualsiasi sia la sua forma, il suo stile e il suo contenuto – potete candidarvi per la prossima edizione. Quella del 2014, infatti, è già chiusa.
Come si legge sul sito: «La nostra ambizione è essere rabdomanti della qualità e del nuovo. Oltreché dell’autentico.». Ecco perché tra i premiati (o i segnalati) si contano personalità del calibro di Susanna Tamaro, Francesco Piccolo, Cristina Comencini ed Errico Buonanno.
La prima scrematura è ad opera dei Lettori, un gruppo selezionato di veri booklover. Tra essi vengono ripartiti i manoscritti pervenuti e dopo qualche mese c’è una prima riunione, in cui ci si scambia le prime impressioni. Segue un ulteriore selezione dei libri, a seconda delle riflessioni e dei gusti personali, e così via fino a quando i testi si riducono a 10/12 titoli, ammessi alla fase finale.
Gli “eliminati” non sono però abbandonati. La redazione del Premio si fa carico di inviare a ognuno di loro un giudizio dell’opera, una sorta di valutazione critica che potrà tornare utile in futuro.
La giuria della fase finale è diversa ogni anno: ne fanno parte critici letterari, scrittori, operatori culturali del calibro di Natalia Ginzburg, Tiziano Scapra, Carlo Lucarelli, Gianrico Carofiglio, Michele Murgia e Valeria Parrella, solo per citarne alcuni.
Se avete anche voi nascondete il cosiddetto “romanzo nel cassetto” è giunta l’ora di rispolverarlo.