Il saluto introduttivo della rappresentante dell’Unesco
Quella che segue è una notizia un pò “particolare”, nel senso che è una cronaca (appena accennata) di un avvenimento vissuto dall’interno, in prima persona, ovvero la cerimonia conclusiva del Premio Artistico Vittorio Castellani 2010 (http://www.oa-teramo.inaf.it/ita/index.php?option=com_content&task=view&id=132&Itemid=1). Il premio è alla sua seconda edizione, promosso dall’Osservatorio Astronomico di Collurania (Teramo) e sponsorizzato dall’Unesco.
Dopo la prima edizione lo scorso anno, un pò compressa (giustamente) a motivo del sisma che aveva funestato l’Abruzzo solo pochi mesi prima, posso dire che quest’anno si è potuta svolgere con una ampiezza maggiore e una sua identità più definita.
Con Oscar Straniero, direttore dell’Osservatorio di Collurania (Teramo)Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori, soprattutto di Mauro Dolci, ricercatore all’Osservatorio di Teramo, per partecipare alla manifestazione, che si è tenuta nella bella sede della Provincia di Teramo.
Il mio contributo si è articolato in una “chiacchierata” di circa un quarto d’ora, con l’aiuto di qualche slide che mi ero preparato (http://public.iwork.com/document/it/?a=p111793904&d=PremioCastellani2010.key), per ricordare la figura di mio padre (astronomo, speleologo., e tanto altro…) “dal mio punto di vista”; il tentativo era di evitare ogni retorica, parlare dei suoi interessi e del suo approccio alla scienza e alla cultura, della sua passione per il sapere, della sua avversione ad ogni artificioso steccato tra le discipline, del suo perenne desiderio di comprendere e conoscere…
Spero di esserci riuscito. A giudicare da quanto mi hanno detto dopo il mio (un pò emozionato) intervento, penso di poter dire di sì.
Durante il mio intervento…E’ stata un’esperienza nuova stare dalla parte degli speacker, seduto accanto al direttore dell’Osservatorio di Teramo, ascoltando la sua relazione o quella di Mauro sull’asteroide Interamnia, dopo il saluto della rapprentante dell’Unesco e delle autorità.
Soprattutto è stato bello il fatto di avere di fronte non un pubblico di addetti ai lavori, ma dei ragazzi delle scuole, tra i quali, naturalmente, i destinatari dei premi. Per me è stato bello perché mi ha portato a ricordare l’attenzione che papà ha sempre avuto per la divulgazione e l’insegnamento, come pure la sua sensibilità alle nuove idee e prospettive, da qualsiasi parte potessero arrivare. E il suo grande rispetto per chi, magari a fatica, si arrampicava per i primi gradini del percorso affascinante dell’astrofisica…
Sono dunque grato agli organizzatori, contento di aver vinto un pò di timidezza e aver accettato di partecipare. Contento perché Mauro sia rimasto colpito dalla poesia che avevo scritto per papò, che mi abbia presentato come autore e scienziato… che abbia voluto citare i miei due libri su Lulu (http://stores.lulu.com/mcastel) e insistito perché la poesia scritta in morte di mio papà (http://mcastel.wiki.zoho.com/Non-sei-qui-piu.html) venisse presentata e letta (io da solo ovviamente non avrei osato).
I ragazzi delle scuole: un uditorio inaspettamente attento e partecipe…
Ora ho capito, non per voler parlare di me (mi sarebbe sembrato il posto sbagliato), ma ecco… se uno si mette in gioco, non può nascondere parti di sè. Insieme al fatto di aver trovato persone davvero mosse dal desiderio di ricordare Vittorio, questo è un fatto che mi conforta, e aiuta a “farsi amico” anche il perdurante dolore della sua mancanza…
Da lassù dov’è ora, magari un’occhiata ce l’ha data…
Marco, 12 ottobre 2010
Non sei qui più
Poesia di Marco Castellani dedicata al padre
Papa’ papa’ non sei qui più
E il tempo corre e la gente
si muove come al solito
E la ragazza alla fermata dall’autobus
che attende
e il sole gioca coi riflessi dei suoi capelli
e io non so che pensare mentre
vado
avanti e indietro
cercando di ricucire i fili
di cose piccole
parziali:
niente di fronte ad una morte.
Vengo con una solitudine nuova
dentro di me
papà non sei qui più
La gente intorno corre e vive
e la ragazza mi dico
chissà a chi aprira’ le braccia
a chi donerà (stasera, un giorno…)
l’amore dolce
che i suoi occhi promettono
La bellezza si mischia
ai pensieri sparigliati
che mi accompagnano
e vengo con un silenzio nuovo
dentro di me.
Papa’, babbo: non sei più qui?
Forse ancora sei,
in qualche forma
impercettibile ai miei occhi
Forse ancora ci sei,
rimarrai…
(A mio padre, scomparso il 20 maggio 2006)