Prende a calci un gufo!

Ieri pomeriggio cercavo qualche argomento originale da trattare per la rubrica di oggi, navigando tra siti conosciuti e non, mi sono imbattuto in una notizia “calcistica” molto particolare. Su repubblica.it infatti, mi sono ritrovato a leggere: “BOGOTA' - Luis Moreno, difensore del club colombiano Deportivo Pereira, è nella bufera dopo che domenica scorsa ha preso a calcio e provocato la morte di un gufo, mascotte della squadra avversaria. Ora rischia anche 45 giorni di carcere”. Questo episodio alquanto singolare è successo a Barranquilla, in Colombia, durante il match valido per la quarta giornata del torneo di Apertura del campionato locale. Il Gufo, vive(va) sul tetto dello stadio Roberto Melendez, insieme agli altri membri della sua famiglia, ed era la mascotte della squadra di casa. L’Animale, caduto in campo, è rimasto stordito sul terreno di gioco dopo esser stato colpito dal pallone, mentre si svolgeva la partita di calcio Atletico Junior – Deportivo Pereira. L'arbitro ha quindi interrotto l'azione e Moreno, difensore centrale del Pereira, lo ha allontanato dal campo con un calcio. I tifosi locali hanno reagito al “gestaccio” chiamandolo assassino. Il gufo è purtroppo morto nella clinica veterinaria dove era ricoverato, ( l'episodio ha fatto scalpore in Colombia e non è passato inosservato alle autorità ambientali di Barranquilla, che hanno notificato a Moreno l'apertura di un procedimento amministrativo nei suoi confronti con l'accusa di maltrattamento di animali), probabilmentea causa di una miopatia da cattura. Nel frattempo Luis Moreno si è recato in visita allo zoo di Pereira e si è intrattenuto a lungo nella zona che ospita i rapaci. Il difensore ha presentato nuovamente le sue scuse dichiarando come il suo gesto non voleva essere violento e che ha dato il calcio solo per vedere se l’animale in questione potesse volare. Il calciatore si è inoltre impegnato a presentarsi una volta al mese,presso il giardino zoologico per prestare lavoro volontario in attività di tipo ambientale. Che dire.. speriamo che i nostri calciatori della massima serie e non, non prendono spunto da questo brutto esempio per cominciare a prendere a calci i “gufi” locali. Altro che lavoro volontariato…