Magazine Psicologia

Prensione e deambulazione: due importanti conquiste nello sviluppo psicomotorio

Da Psychomer
by Tatiana Porcelli on gennaio 27, 2012

Lo sviluppo psicomotorio comincia molto prima della nascita del bambino, come ben sanno le madri che avvertono i movimenti del feto: si tratta movimenti riflessi, automatici e provocati da stimoli o da impulsi nervosi.

Dopo la nascita, si ha un’intensificazione nello sviluppo della psicomotricità che porta nel giro di dodici/quattordici mesi, a due conquiste: la prensione e la deambulazione.

Intorno al quinto/sesto mese, lo schema psicomotorio della prensione si stabilizza e si diversifica via via nei mesi successivi.

A otto/nove mesi, il bambino è in grado di stare dritto, ma riesce a spostarsi solo camminando a quattro zampe; successivamente, in particolare intorno ai quindici mesi, è in grado di camminare da solo ( acquisisce quindi, la capacità di deambulazione).

Gli schemi della prensione e della deambulazione sono importanti per vari motivi: in primo luogo, permettono di conoscere meglio la realtà ed, in secondo luogo, essi costituiscono le matrici a partire dalle quali si sviluppa una grande varietà di altri schemi motori.

Nello sviluppo del soggetto, agisce un meccanismo fondamentale che Piaget definì “equilibrio dinamico” fra due processi: di assimilazione e di accomodamento. Nel primo caso, il bambino incorpora un evento o un oggetto in schemi psicomotori che già possiede; nel secondo, il bambino modifica gli schemi per adattarsi ad aspetti della realtà fino ad allora sconosciuti per lui. Vediamo ora due esempi:

  • prensione: il bambino impara ad afferrare il manico di un cucchiaio serrando tutte le dita ed applicherà così tale schema alla prensione di altri oggetti simili come ad esempio, una matita (assimilazione). Se però gli presentiamo un oggetto diverso come una pallina da ping pong, deve modificare gli schemi che già possiede (accomodamento);
  • deambulazione: il bambino è in piedi e inclina il corpo in avanti; la percezione di imminente caduta è lo stimolo che lo porta a sollevare un piede e a spostare la gamba in avanti; la percezione del contatto della gamba col terreno è a sua volta, lo stimolo che lo induce a spostare su di essa il peso del corpo, e ad inclinarlo nuovamente in avanti, sollevando stavolta l’altra gamba e così via. Tuttavia se il terreno è in discesa, il tentativo di applicare tale schema non va bene;

con il procedere dello sviluppo e della crescita il bambino acquisisce ulteriori abilità e diviene mano a mano maggiormente consapevole delle potenzialità del proprio corpo; ad esempio sarà prendere al volo qualcosa che gli viene lanciato o di correre lanciando una palla.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog