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Presentare un libro: L’esperienza di Cristiana

Creato il 20 ottobre 2015 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Cristiana Verazzo, in arte Christiana V è uno dei migliori self attualmente sul mercato. Passata da un'editoria poco soddisfacente all'autopubblicazione, ha fatto degli eventi live un suo punto di forza, smentendo (e non ne avevamo dubbi) i toni polemici, catastrofici e demoralizzanti usati nell'articolo de Il Giornale. Ecco come ci racconta la sua esperienza.

Basandoti sulla tua esperienza, quali sono gli aspetti da curare in una presentazione?

Sono molteplici e diversi. La location in primis: deve essere un posto facilmente raggiungibile, accogliente, con un ampio parcheggio (XD). In più deve essere ben attrezzata con proiettori e microfoni. Adoperarsi affinché la platea si senta a proprio agio e non pensi di aver buttato all'aria una serata in cui si sarebbe divertita di più seguendo Chi l'ha visto?. Video promozionali, gadget quali biglietti da visita, cartoline, segnalibri (vanno per la maggiore!). Allestimento a tema della sala, qualora si volesse creare un'atmosfera suggestiva.

Il recente articolo apparso su Il Giornale ha demoralizzato molti autori, soprattutto i self, quali sono le tue impressioni?

Basandomi sulla mia esperienza di autrice self posso dire che l'ebook viaggia bene, mentre il cartaceo lo vende l'autore. Quindi ben vengano presentazioni, eventi, anche giveaway che consentono la circolazione del supporto cartaceo della nostra creatura. Ad oggi (nel conteggio mi riferisco a un unico testo pubblicato il 21/5/2014, ma ne ho scritti parecchi altri) ho venduto più di 3500 copie come ebook e posso affermare di non aver mai fatto un flop agli eventi.

Da soli o in compagnia, secondo te le presentazioni multiple hanno senso?

Per me sì. Organizzare eventi multipli presenta diversi risvolti positivi. Per gli autori: una maggiore visibilità (al proprio pubblico si aggiungono quelli dei colleghi), la possibilità di condividere spese importanti legate agli spostamenti. Per il pubblico: uno spettacolo variegato, nessun tempo morto (trascorrere un'ora con qualcuno che si dilunga sul nulla potrebbe istigare al suicidio!), possibilità di conoscere autori di generi di cui si pensava il peggio.

Dal tuo punto di vista, qual è l'atteggiamento che cattura maggiormente l'attenzione del pubblico?

Io credo che, come per ogni "prodotto", bisogna sapersi vendere. Gli autori non devono dimenticare che il libro è il mezzo attraverso il quale lo scrittore si esprime, ma è il suo nome che il pubblico deve seguire, quindi credo che bisogna conoscersi davvero e decidere cosa si voglia dire e a chi, e imparare a farlo nella maniera giusta che, chiaramente, è diversa da un individuo a un altro.

La lettura dei brani tratti dai libri interessa davvero gli spettatori?

Sì, purché siano passi brevi (assolutamente NO a interi capitoli) e significativi (NO a pagine di nulla pur di non spoilerare un episodio).

Presentare un libro: L’esperienza di Cristiana

Dai gadget ai video: quali sono gli optional necessari per corredare al meglio un evento?

Io sono una che crede che tutto faccia brodo sempre, ma in maniera parca e con gusto. Quindi SI' a tutto, ma con parsimonia, altrimenti l'effetto diventa controproducente.

Quanto è importante la pianificazione delle location e dell'orario affinché ci sia la possibilità che vengano le persone alla presentazione?

Penso che sia fondamentale. Senza pubblico l'evento collassa e implode, quindi sta all'autore adoperarsi affinché chiunque possa partecipare. Vedi domanda 1: location 😀

La diffusione dell'evento sui social ha davvero importanza?

Non ne sono così sicura ma in ogni caso resta una forma di divulgazione, a volte l'unica che un autore squattrinato possa permettersi. C'è da dire, però, che i social servono a creare quel legame autore/lettore che non potrebbe esserci vista la distanza fisica tra entrambi. Credo che la risposta corretta sia NI.

Infine, qual è il tuo ultimo consiglio a un autore alle prese con una prima presentazione?

Armarsi di pazienza e non preoccuparsi di mostrare il proprio nervosismo, è un aspetto che di solito crea empatia (purché l'autore non abbia una crisi isterica in quel momento!). Cercate di essere quanto più naturali è possibile, perché se vi sentite a vostro agio lo trasmetterete anche agli altri. Non parlate troppo in fretta e senza ritmo. Va benissimo preparare una scaletta da seguire, ma siate pronti ad "andare a braccio", vi garantisco che è molto più divertente. Raccontate i vostri personaggi, fate sentire al pubblico che li amate, mostrate loro il vostro progetto, spiegate il messaggio e vedrete che ne saranno rapiti. Il miglior promoter del vostro lavoro siete voi e dovete imparare a venderlo nel modo corretto. Ah... un tassello importante che non viene menzionato spesso: siate umili! Vi garantisco che questo ultimo aspetto non va in antitesi a quanto ho già detto, semmai fortifica il concetto. VOI siete gli autori e VOSTRI sono i libri, nessuno lo mette in dubbio, ma uno scrittore arrogante può anche avere scritto la nuova Divina Commedia oppure il testo che vincerà il prossimo Pulitzer, se NON piace, NON venderà... e io sono totalmente d'accordo!


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