Messe alle spalle le polemiche e il tanto discusso fairplay visto nella 2a tappa, il Tour continua tra incertezze morali, tecniche e sportive con la 3a tappa in linea in programma martedì 6 luglio. La frazione di domani, da Wanze ad Arenberg Porte du Hainaut di 213 km, è certamente la più temuta dai corridori tra quelle della prima settimana di corsa. Verranno infatti percorsi 13 km in pavè, su alcuni tratti di strada che caratterizzano la storica Parigi-Roubaix. Non si attraverserà la foresta di Arenberg, ma già passarci vicino è un incubo per quei corridori da corse a tappe non adatti a questo tipo di fondo stradale. Quindi vivremo una tappa intensa e ci auguriamo spettacolare, anche per cancellare la giornata opaca di ieri, nella quale si intrecceranno due lotte: quella tra gli specialisti del pavè per la vittoria di tappa, e quella degli uomini di classifica per non perdere secondi preziosi.
I vari Contador, Armstrong, Basso, gli Schleck e compagnia, dovranno fare affidamento sui propri gregari per rimanere davanti ed evitare problemi. Nell'ultima parte di corsa le stradine saranno tortuose, in pavè, ed in continuo saliscendi, tutti vorranno rimanere nelle prime posizioni e il ritmo potrebbe essere alto; tutti fattori che potrebbero rendere il finale un vero inferno per chi punta alla maglia gialla di Parigi.
Per questa tappa favorite Quickstep, Rabobank e Saxo Bank: tutte formazioni abituate ad essere protagoniste nelle classiche del nord: tra la pioggia, il fango, e la furiggine che contraddistinguono queste corse. Nel dettaglio i favoriti sono: Cancellara (Saxo Bank), Fletcha (Rabobank), Hincapie (BMC), Ballan (BMC) e Maaskant (Garmin). Ma quanti di loro verranno lasciati liberi per provare a vincere la tappa? Alcuni potrebbero essere sacrificati per difendere ed aiutare i propri capitani.
Unica nota positiva per domani non è prevista pioggia, o meglio, le possibilità di rovesci si attestano al 10%. Ci si aspetta quindi cielo coperto con temperatura massima 23°. Meglio, un problema in meno per i corridori.
Dopo Montalcino al Giro ecco Arenberg al Tour. I grandi giri a tappe inseriscono frazioni simili a delle classiche per movimentare la corsa e renderla spettacolare. Certo lo spirito con cui si affronta una grade classica è diverso da quello con sui si affronta una corsa di tre settimane, ecco perchè a molti corridori non vanno giù queste tappe che risulatano insidiose per chi non è uno specialista e per chi lotta per la vittoria finale. I Big vivranno quindi una brutta giornata e chissà che non ci siano imprevisti tali da infliggere i primi distacchi significativi ai fini della classifica.
Altimetria.