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Presidenziali Francia, è in gioco il futuro dell’intera Europa

Creato il 17 aprile 2012 da Candidonews @Candidonews

Presidenziali Francia, è in gioco il futuro dell’intera Europa

Domenica prossima, in Francia, si svolge il primo turno delle elezioni Presidenziali. Il voto francese, in piena ‘tempesta finanziaria’ , assume però un valore Europeo, travalicando i confini transalpini.

Non vi è dubbio che l’eventuale elezione di Francois Hollande all’Eliseo potrebbe rappresentare una svolta per il destino dell’Europa intera.

Le istituzioni economiche internazionali, dalla Bce all’Fmi passando per l’Osce, sfruttando la crisi economica, spingono sull’acceleratore delle Riforme di stampo liberista, in grado di annichilire quei diritti sociali conquistati nel secolo scorso dai popoli europei con anni di battaglie. ‘Economie periferiche’ come quelle greche, spagnole ed italiane, rischiano di vedere minati, in breve tempo, tali diritti.

Alla politica conservatrice, infatti, non vi è ‘alternativa’ al momento. Semplicemente perche nessun grande paese ha una politica progressista. Ad oggi il continente è guidato da Governi Conservatori, da Merkel a Rajoy, da Sarkozy a Cameron, passando per il liberale Monti, i quali attuano una politica di austerità e rigore.

Questo stato di cose potrebbe finire con una eventuale vittoria di Hollande in Francia. Dalla seconda economia europea potrebbe arrivare la ‘ricetta progressista’ alla crisi. Un nuovo modello, una alternativa alle politiche di Merkel e soci, che hanno aggravato in questi anni la situazione finanziaria europea privilegiando l’egoismo invece della solidarietà e degli aiuti ai paesi in difficoltà, aumentando quindi la gravità del problema. Provvedimenti discutibili varati recentemente, ad esempio il fiscal compact , sono in grado di ridurre in ginocchio paesi, come l’Italia, con un forte debito pubblico .

Da Hollande potrebbe quindi partire un ‘effetto domino’ in grado di ribaltare il tavolo degli schieramenti ed aiutare la Sinistra Europea a riemergere dall’oblio in cui è finita negli ultimi anni. E cosi i mercati sarebbero costretti a ‘piegarsi’ alla nuova linea politica causando , forse, la fine del ‘terrorismo’ delle speculazioni. Il ‘manganello spread’ che piega i governi nazionali ai voleri dei poteri economici globali potrebbe attenuarsi restituendo la piena sovranità ai singoli paesi.

Ecco perche domenica non è in gioco solo il futuro della Francia ma dell’intera Europa. La vittoria di Hollande, tra tre settimane, è indispensabile per poter sperare in una nuova fase politica ed economica nel vecchio continente. Una fase che tenga conto della solidarietà, dei diritti sociali e della dignità dei cittadini.

Il programma di Hollande:

Francois Hollande, candidato socialista alle presidenziali francesi, ha impostato la campagna elettorale su un programma orientato verso i giovani, la crescita economica, una maggiore tassazione per i più ricchi, ma anche l’apertura di nuovi diritti sociali, come il voto agli stranieri per le elezioni locali, l’eutanasia, le nozze e l’adozione da parte dei gay. ‘Le Changement c’est’ maintenant’ (Il cambiamento è adesso), slogan della sua campagna, è la sintesi del suo progetto.

EUROPA: il favorito nei sondaggi si è impegnato a rinegoziare il trattato europeo di bilancio (‘fiscal compact’), approvato a Bruxelles, con l’obiettivo di inserirvi la dimensione della crescita. Una prospettiva che non piace a molti leader europei, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Hollande chiede anche un ruolo maggiore per la Bce, che a suo avviso dovrebbe avere le stesse prerogative della Federal Reserve americana, e spinge per gli Eurobond, la Tobin tax e la Carbon tax.

40 economisti sostengono Hollande:

ANSA) - PARIGI, 17 APR – Quaranta economisti francesi hanno pubblicato su Le Monde un messaggio a sostegno del candidato socialista alle presidenziali, Francois Hollande, giudicato ”il piu’ adatto a riunire la Francia e i francesi”. Tra i firmatari, il docente di Scienze Politiche a Parigi Elie Cohen, l’esperto di mercati finanziari e professore associato alla New York University Thomas Philippon e il presidente del Cercle des economistes Jean-Herve’ Lorenzi. (ANSA).


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