Della violenza durante il G8 del 2001 a Genova si sa già tutto o quasi : un manifestante ucciso , circa 560 tra dimostranti e agenti feriti , almeno 25 milioni di euro di danni. Ma nessuno finora ha pagato e , grazie alla prescrizione dei reati, nessuno pagherà.
Sono passati 10 anni dal G8. Dove giovani in festa sono stati schiacciati dalle manganellate di uomini in uniforme , gestiti da responsabili incapaci, e dalla guerriglia urbana perpetrata da uomini in tuta nera , che i responsabili incapaci non sono riusciti ad emarginare.
Un libro chiamato “L’eclisse della democrazia” offre una ricostruzione dettagliata e inedita degli episodi più vergognosi. A partire dalle pressioni per ostacolare le indagini.
Il G8 racconta una storia di Squadre organizzate di black bloc si infiltrano nei cortei , vanno all’assalto e provocano una reazione scomposta delle polizie che caricano alla cieca. Tutto diventa violenza. In uno degli scontri un carabiniere spaventato uccide Carlo Giuliani. E questo trasforma le strade in un campo di battaglia , dove ogni regola viene calpestata. Nella caserma di Bolzaneto centinaia di persone subiscono torture fisiche e psicologiche. Fino al blitz della Diaz diventato un blitz del più becero paese dittatoriale del terzo mondo , con il pestaggio di 93 innocenti.
Per Amnesty International è stata una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia recente. Il Parlamento non ha voluto indagare : il governo Prodi se ne lavò le mani e hanno delegato tutto ai giudici. L’analisi del libro è che la Polizia abbia fatto quadrato contro la magistratura in ogni fase del procedimento.
Uno dei Pm dell’inchiesta Enrico Zucca testimonia una proposta indecente “Arriva dalla polizia una richiesta esplicita , una sorta di patto : voi rinunciate ad andare a fondo nelle inchieste sulla polizia, noi facciamo altrettanto nelle indagini dei manifestanti. La proposta ci è riferita in questi termini dal procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino. E’ decisamente rifiutata”. Lo conferma anche Patrizia Petruzziello , il magistrato che ha condotto l’inchiesta su Bolzaneto.
Secondo i Pm, il no della proposta diede inizio a uno scontro frontale tra istituzioni che finora è rimasto relegato nelle aula di giustizia genovesi ma che richiederebbe una riflessione più alta.
I sostituti procuratori sono stati costretti a firmare un documento per chiedere di indagare i funzionari che hanno guidato il raid all’interno della Diaz. Si ricorda un clima di tensione. La pressione arriva pesante quando si decide di indagare sull’VII nucleo antisommossa , la celere romana , quella dell’irruzione alla Diaz “ Ci arrivò il messaggio di aspettare, di essere cauti : “Non riusciremmo a contenere eventuali reazioni” spiega Zucca.
Viene taciuto dal Viminale il nome di uno degli agenti con i capelli raccolti in una lunga coda di cavallo , ripreso mentre bastona un giovane. Per Zucca con l’incriminazione a De Gennaro , accusato di aver spinto un questore a mentire , si va allo scontro finale. De Gennaro in primo grado è stato prosciolto, in appello condannato a 16 mesi. Nel frattempo è diventato il capo di tutti i servizi segreti , e quasi tutti gli uomini coinvolti hanno fatto carriera.
Oltre a De Gennaro sono stati coinvolti 29 agenti per la Diaz , 45 tra carabinieri , poliziotti, guardie carcerarie e medici per il lager di Bolzaneto. La Cassazione deve ancora pronunciarsi , ma i reati sono in gran parte prescritti. Di fatto non c’è nessun colpevole per la mattanza della Diaz.
Una ferita ancora aperta.
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