Nell’ospedale di Sant’Elia di Caltanissetta muore un agricoltore 46enne, i medici sospettano un caso di mucca pazza. L’uomo era stato ricoverato alcune settimane fa nel reparto di neurochirurgia per problemi motori e di memoria. La rapida evoluzione dei sintomi e il peggioramento delle condizioni psicofisiche del paziente hanno portato i medici ad approfondire il caso con controlli e analisi più approfonditi. I risultati sono stati preoccupanti, in quanto si potrebbe trattare della sindrome neurodegenerativa di Creutzfeldt-Jacob, meglio conosciuta come morbo della mucca pazza. Il paziente lunedì è deceduto e la salma è stata trasferita a Ragusa dal primario del reparto Michele Vecchio, su indicazione dell’istituto superiore di Sanità, per sottoporla all’esame neuroistopatologico. Attraverso il test si potrà accertare la causa della morte e in caso confermare i sospetti dei medici che lo hanno avuto in cura. L’esito arriverà solo tra 15-20 giorni.
Dobbiamo preoccuparci di un possibile ritorno della sindrome o addirittura di un contagio? Il dirigente del servizio di igiene pubblica dell’assessorato regionale alla Sanità, Mario Palermo, categoricamente dichiara: “Assolutamente no, oggi i controlli sono capillari”. Quindi nessun allarmismo, le probabilità che si tratti della sindrome di Creutzfeldt-Jacob c’è, ma le possibilità che il morbo si diffonda nuovamente sono escluse. In Sicilia nel 2013 17 sono stati i casi sospetti che sono poi risultati negativi al test. Quattro di loro erano deceduti.
Il primo caso di Encefalopatia spongiforme bovina risale nel Regno Unito nel 1986, quando il Laboratorio centrale di veterinaria







