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Presunto caso di mucca pazza a Caltanissetta

Creato il 07 febbraio 2014 da Makinsud

ospedale caltanissettaNell’ospedale di Sant’Elia di Caltanissetta muore un agricoltore 46enne, i medici sospettano un caso di  mucca pazza. L’uomo era stato ricoverato alcune settimane fa nel reparto di neurochirurgia per problemi motori e di memoria. La rapida evoluzione dei sintomi e il peggioramento delle condizioni psicofisiche del paziente hanno portato  i medici ad approfondire il caso con controlli e analisi più approfonditi. I risultati sono stati preoccupanti, in quanto si potrebbe trattare della sindrome neurodegenerativa di Creutzfeldt-Jacob, meglio conosciuta come morbo della mucca pazza. Il paziente lunedì è deceduto e la salma è stata trasferita a Ragusa dal primario del reparto Michele Vecchio, su indicazione dell’istituto superiore di Sanità, per sottoporla all’esame neuroistopatologico. Attraverso il test si potrà accertare la causa della morte e in caso confermare i sospetti dei medici che lo hanno avuto in cura. L’esito arriverà solo tra 15-20 giorni.

Dobbiamo preoccuparci di un possibile ritorno della sindrome o addirittura di un contagio? Il dirigente del servizio di igiene pubblica dell’assessorato regionale alla Sanità, Mario Palermo, categoricamente dichiara: “Assolutamente no, oggi i controlli sono capillari”. Quindi nessun allarmismo, le probabilità che si tratti della sindrome di Creutzfeldt-Jacob c’è, ma le possibilità che il morbo si diffonda nuovamente sono escluse. In Sicilia nel 2013 17 sono stati i casi sospetti che sono poi risultati negativi al test. Quattro di loro erano deceduti.

Il primo caso di Encefalopatia spongiforme bovina risale nel Regno Unito nel 1986, quando il Laboratorio centrale di veterinaria

controllo carne
di Weybridge (Surrey), identificò in un allevamento della regione un esemplare di bovino dal quadro clinico preoccupante. In Italia e in tutta Europa per contrastare il fenomeno sono stati presi diversi provvedimenti normativi, tra cui l’obbligo di esposizione di un’etichetta che consente ai consumatori di conoscere l’origine di provenienza, il luogo di  macellazione e altre informazioni fondamentali sulle carni, che adesso possono essere vendute e acquistate con più sicurezza. Nell’Unione Europea fino al 2010 sono stati accertati 207 morti, di cui  166 solo nel Regno Unito, 25 in Francia e solo due in Italia, il resto di vittime lo troviamo in Irlanda, Olanda e Portogallo. I soggetti colpiti hanno mostrato tutti gli stessi sintomi: disturbi psichiatrici seguiti a breve distanza dalla comparsa di demenza e disturbi nei movimenti di braccia e gambe. Il notevole numero di casi si concentra tra il periodo di tempo che va dal 1996 e i primi anni del 2000. Da qualche anno i casi legati alla malattia sono diminuiti negli allevamenti e rari sono i casi della forma umana. Quindi non ci rimane che stare tranquilli, ma sempre attenti a quello che compriamo!

 
 
 

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