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Pretendere la verità

Da Icalamari @frperinelli
Pretendere la verità

Un deja vu che non vorrei avere più

Ieri dal Giornale Radio Rai ho ascoltato:
“Lo sblocco delle adozioni dalla Bielorussia, congelate da diversi anni, è stato annunciato dal Ministro degli Esteri, Federica Mogherini. La questione era stata portata all’attenzione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano su sollecitazione delle famiglie, con cui la Farnesina si è tenuta costantemente in contatto.”
Deja vu.
Tuffo al cuore e salto indietro nel tempo.
Ho pensato: “è la notizia della prosecuzione di uno stillicidio, non, come può sembrare, di un trionfo della diplomazia, né una soluzione definitiva a quei casi di accoglienza di “Bambini di Chernobyl” che sfociano in richieste di adozione da parte DEI BAMBINI senza genitori” (ci sono casi diversi, non ne parlo qui per semplicità).
Vorrei sapere chi ha passato le informazioni ai giornalisti di Repubblica, del Fatto Quotidiano e di Avvenire* (altri quotidiani non ne ho voluti leggere).
Per amor di verità:
1) Le adozioni non erano bloccate da “soli” otto anni, ma da quasi dieci. Ovvero, dal discorso del presidente Lukaschenko dell’ottobre 2004 (io c’ero, ero in Bielorussia, a trovare la mie future figlie) che vietava a tempo indeterminato adozioni internazionali e soggiorni terapeutici per il risanamento da Chernobyl nei paesi occidentali.
I soggiorni terapeutici però sono ripresi quasi subito, le adozioni sono rimaste bloccate fino alla stipula del primo protocollo bilaterale, frutto della pressione disperata degli aspiranti genitori dei bambini coinvolti nel blocco.
La riapertura formale c’è poi stata, ma solo per tranche di bambini autorizzati di volta in volta, dal 2009. Ovvero dalla temporanea decadenza del divieto di mettere piede sul suolo dell’UE riferita al Presidente e ai principali esponenti governativi bielorussi.
2) La scelta scellerata della coppia di Cogoleto, nel 2006, ha soltanto rallentato le adozioni. E ha causato molta inutile sofferenza aggiuntiva. Trovo fuori luogo (e ritorno a chiedermi chi ha dato le stesse -erronee- informazioni a diversi giornalisti, quando esistono fior di rassegne stampa sull’argomento, basta cercare) ripescare quella vicenda che ha dilaniato il movimento degli adottanti dall’interno e reso più difficile tutta la strada percorsa successivamente.
3) Mi sembra più che evidente, anche senza conoscere i dettagli, che questo recentissimo governo non ha alcun merito in relazione alla vicenda, se non quello di aver apposto una firma su un documento che sancisce la fine di un incubo per una certa quantità di bambini e ragazzi e delle loro famiglie.
4) I numeri delle adozioni che si leggono su Avvenire sono parziali, ed è strano perché uno dei nostri principali interlocutori, oltre alla Farnesina e alla Presidenza del Consiglio, fu il Vaticano. Il lavoro congiunto delle famiglie del Coordinamento e queste istituzioni permisero, tra il 2009 e il 2012 l’adozione di centinaia minori bielorussi da parte di coppie italiane.
L’adozione, nel nostro caso, è stato un processo durato sette anni e mezzo, e si è conclusa nel 2011. Non so come sia possibile, ma le mie ragazze hanno risentito molto poco dei danni di questa situazione. Non è stato così, purtroppo, per la stragrande maggioranza di quei bambini che nel 2004 avevano dai sette ai tredici anni, fate voi i calcoli e provate a immaginare.
A causa di cattive informazioni come quelle date dai quotidiani citati, si diffonde l’ignoranza. Trovo nei commenti e in giro nei forum dichiarazioni prive di qualsiasi appiglio con la realtà dei fatti. Per tacere di chi parla tanto per parlare anche se non ha nessuna voce in capitolo per farlo, né interesse diretto.
Prima di formarvi un’opinione, pretendete sempre la verità dalle notizie che vi vengono date in pasto.


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*)

http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2014/02/26/news/bielorussia-79722753/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/26/adozioni-dalla-bielorussia-sbloccate-lannuncio-del-ministro-mogherini/895599/#disqus_thread


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