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Prevedere i terremoti: forse è possibile

Da Pensierospensierato @P3nsi3ro
Prevedere i terremoti: forse è possibile Tra qualche giorno PensieroSpensierato se ne andrà in vacanza. Fa caldo, e pure i fantasmi sudano e menafestano prepotentemente la loro - legittima - volontà di andarsene un po' in ferie. Non hanno ancora scelto la meta: mare, montagna, campagna, cimiteri, tombe o necropoli poco importa. Sono stanchi, dopo un anno passato a lavorare credo sia più che giusto che anche loro stiano un po' in riposo.
Quindi anche LadyGhost tra qualche giorno sparirà per poi tornare quando le acque si saranno calmate, diciamo, suppergiù, verso fine agosto-inizio settembre.
Ho già in mente qualcosa che proporrò al ritorno dalle ferie. Intanto sarebbe il caso di riprendere in mano i post sui Segnali della Morte che avevo iniziato e poi abbandonato causa terremoto.
Prevedere i terremoti: forse è possibile Poi, un paio di post su qualche storia di fantasmi che tanto ci piacciono.
Una puntata speciale per conoscere più da vicino alcuni gruppi di ricercatori del paranormale che avevo nominato nei giorni scorsi.
Un paio di interviste.
Un'indagine sul campo in Ladyghost's style.
Una storia davvero da brivido che sto studiando e che riproporrò con tanto di materiale fotografico inedito, non appena ovviamente sarà pronta.
Qualche guest post.
Una collaborazione che si prospetta frizzante.
Insomma, come vedete di carne al fuoco ce n'è parecchia.
Per adesso penso che scriverò un altro paio di post giusto per stare allenata, poi da agosto si abbassano le serrande e ci sprofonda nella cripta a meditare.
Però oggi parliamo ancora di terremoti, perchè è uscito su meteoweb.eu un articolo che dà finalmente qualche speranza: è infatti in corso l’ultima parte di una ricerca in Nicaragua finanziata dalla National Science Foundation nel 1999, che mira a studiare i movimenti tettonici  e a raccogliere dati che potrebbero aiutare a predire i terremoti.
A capo del progetto c’è Glen Mattioli, professore di scienze ambientali e della Terra, accompagnato da quattro studenti del settore. Il Nicaragua è una zona che presenta variazioni importanti nei suoi processi tettonici, ha detto Mattioli. Ha sperimentato grandi e devastanti terremoti in passato, e questo ci permette di poter raccogliere una grande quantità di dati, continua il ricercatore.
I processi tettonici hanno una correlazione con i movimenti delle placche della crosta terrestre, e il team utilizzerà GPS ad alta precisione per registrarne i movimenti. Rimarranno in Nicaragua per 18 giorni, durante i quali prenderanno rilevamenti da 40 punti complessivi, sei per volta.
Questi GPS non sono come quelli normali in quanto offrono molte più informazioni e soprattutto più precise e dettagliate su ogni punto della superficie della Terra, dice il team. I GPS verranno lasciati nei vari punti per due giorni e mezzo, quindi utilizzando i dati di ciscun sistema, conosceranno i dettagli dello spostamento complessivo.
Le placche terrestri si muovono, e sapere di quanto esse si siano spostate, può fornire indicazioni sullo stress accumulato in quell’area e in quel lasso temporale, spiega Mattioli. Se lo stress raggiunge o supera il valore della potenza resa, si verifica un terremoto, ha detto Mattioli. La fisica in questione è complessa, ed è per questo che non è molto facile prevedere l’esatto momento in cui avverrà un terremoto, conclude lo scienziato.
Una nuova speranza dunque? Speriamo sia proprio così!

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