Quali sono i motivi per cui in Italia non si riesce di abbassare i prezzi assicurazioni auto e moto
Nonostante i continui richiami dell’Unione Europea e gli innumerevoli annunci delle associazioni di settore, i prezzi assicurazioni auto e moto italiane continuano ad essere i più alti in Europa. Non si tratta certo di un’anomalia recente, ma di un fenomeno che pone gli automobilisti del Bel Paese al vertice della classifica dei più tartassati del vecchio continente da diversi decenni.
Per cercare di arginare il fenomeno il Governo ha più volte tentato di intervenire sul mercato con regolamentazioni ad hoc. Risale ormai al lontano 1994 la prima liberalizzazione del settore assicurativo, pensata con
il preciso obiettivo di accrescere la concorrenza tra le diverse compagnie ed ottenere di conseguenza un abbassamento generalizzato dei prezzi assicurazioni auto. Un bel proposito che negli anni è rimasto tale: basti pensare che dal 1994 ad oggi il prezzo medio di una polizza auto è cresciuto del 43%.
Viene da chiedersi perché in Italia non si è in grado di abbassare i prezzi assicurazioni auto. Cos’è che impedisce un livellamento verso il basso dei premi assicurativi? Le compagnie di settore rispondono che esistono essenzialmente due grosse motivazioni: il crescente numero di truffe perpetrate ai danni delle compagnie stesse e la dimensione del costo dei sinistri che spesso risulta essere “gonfiato” rispetto alla reale entità del danno da pagare.
Inoltre, negli ultimi anni si sta registrando un notevole aumento dei veicoli circolanti non assicurati. Gli ultimi dati forniti dall’ACI dicono che a viaggiare senza assicurazione sono il 9% delle auto, il 15% delle moto ed il 17% dei furgoni.
Ci si potrebbe chiedere quale sia il nesso tra numero di veicoli non assicurati e l’andamento dei prezzi assicurazioni auto. Presto detto. Ogni sinistro causato da un veicolo senza assicurazione viene risarcito dal Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, che prevede la copertura completa di tutti i danni alle persone ed alle cose (in questo caso con una franchigia di 500 euro). Il punto è che tale fondo viene finanziato grazie al 2,5% prelevato dai premi delle polizze degli automobilisti onesti.
Tradotto in altri termini, coloro che sottoscrivono regolarmente la propria rc auto o moto pagano anche per tutti gli automobilisti disonesti che circolano senza copertura assicurativa.