MILANO. In un quadro di ridimensionamento generale dei prezzi milano non fa sconti, con valori in crescita al ritmo del tasso d’inflazione del periodo (3.3%). Nella metropoli lombarda i proprietari credono ancora di poter fare il prezzo per poi rivederlo in fase di trattativa, ma nel dettaglio dei quartieri cittadini si evidenziano forti spinte a ribasso a partire dalle aree periferiche di Vigentino-Chiaravalle (-10,2%; 2.771 euro/m²) e Baggio (-8,1%; 2.484 euro/m²), segno che sotto traccia i prezzi vanno normalizzandosi. Le contrazioni questo trimestre hanno riguardato gran parte dei quartieri con i prezzi sotto la media cittadina di 4.273 euro al metro quadro, a eccezione di Navigli-Bocconi (-1,1%; 5.096 euro/m²), l’unico nel range alto di prezzo ad aver sperimentato una contrazione questo trimestre. Tra quartieri che sono continuati a crescere a ritmi sostenuti anche in piena crisi Garibaldi-Porta Venezia (8,3%; 5.656 euro/m²) segna la migliore performance del trimestre sospinta delle trasformazioni urbanistiche in vista di Expo 2015, seguita da Porta Vittoria (4.945 euro/m²; 6,2%) e San Siro (4.958 euro/m²; 2,7%) proseguono in trend positivo Fiera-De Angeli (1,2%; 5.284 euro/m²) e Forlanini (3.646; 1,1% euro/m²), mentre il centro storico (8.077 euro/m²; 1%) consolida il primato dei prezzi cittadini
ROMA. Ristagna il mercato capitolino sempre ancorato alle quotazioni di inizio anno. I ribassi risparmiano Cassia-Flaminia (5,4%; 4.750 euro/m²), che continua ad avere una sua forza di mercato per l’effetto vicinanza dei Parioli, in particolare nelle zone Vigna Clara-Fleming. Bene Monte Mario (3,7%; 4.097 euro/m²), conservano il loro valore le case in centro (0,1%; 7.414 euro/m²). Quotazioni giù nel resto delle aree oggetto del rapporto con il dato peggiore che spetta questo trimestre ad Appio-Latino (-4,8%; 4.790 euro/m²) e Casilino-Centocelle (-4,5%; 3.401 euro/m²). Da segnalare l’ulteriore battuta d’arresto di Monte Verde (-2,4%; 4.782 euro/m²), il quartiere che è cresciuto di più su base annuale, e che ora sconta una maggiore riflessività del mercato con un incremento dell’offerta immobiliare nella parte di minor pregio.
TORINO. Continua a oscillare tra alti e bassi, segno che anche questo come altri mercati è ancora lontano dal trovare un suo punto di equilibrio e che gli effetti della grande riqualificazione immobiliare e urbana di alcune aree non bastano a riattivare le compravendite. Un mercato, quello torinese che ha vissuto un trimestre di cali generalizzati dei prezzi a livello cittadino, eccetto Vanchiglia-Borgo Po (9,1%; 3.538 euro/m²) il cui rimbalzo prodigioso è spiegabile con l’incremento dell’offerta di immobili nella parte di maggior pregio dell’area giù i prezzi in tutto il resto dei quartieri dal centro (-4,1%; 3.264 euro/m²), alle zone popolari di Borgo Vittoria-Vallette (-3,7%; 1.778 euro/m²) passando per San Paolo-San Donato (-2,9%; 2.359), le aree con i prezzi più vicine alla media dei prezzi cittadini. I prezzi più convenienti della città si trovano in Aurora-Rebaudengo (-2,5%; 1.644 euro/m²), ribassi sotto la media cittadina per S.Rita-Lingotto-Mirafiori (1,8%; 2.173 euro/m²).
NAPOLI. Tra i grandi mercati è quello che soffre di più con l’estensione dei ribassi anche ai quartieri di maggior pregio come il Lungomare (-2,7%; 5.535 euro/m²) e il centro storico (-5%; 2.856 euro/m²) che segna la peggiore performance a livello cittadino nel secondo quarter quotazioni in picchiata in Piazza Garibaldi (-4,8%; euro/m²) e Ponticelli-San Giovanni a Teduccio (-3,7%; 2.052 euro/m²), l’area con i prezzi più popolari della città, meno marcato il ribasso Bagnoli-Fuorigrotta (-2,6%; 3.408 euro/m²), dove il prezzo rimane di poco superiore alla media cittadina. Contrazioni sotto il 2% per i periferici Marianella-Chiaiano-Scampia e Miano Secondigliano, tiene il Vomero (0,1%; 4.878 euro/m²), mentre i proprietari di case a Soccavo-Pianura (3,4%; 2.461 euro/m²) e Capodimonte-Materdei-San Carlo-Arena (2,8%; 2.929 euro/m²) non hanno abbassato le loro pretese.
RESTO D'ITALIA. La situazione d’incertezza con i timori di molti italiani in prospettiva futura ha reso i potenziali acquirenti molto cauti e questa situazione si riflette nella maggior parte delle grandi città italiane che registrano forti ribassi da nord a sud ad eccezione di Genova (0,6; 2.698 mentre euro/m²). Drastico crollo dei prezzi a Padova (-9,6%; 2067 euro/m²) e Venezia (-6,2%; 3.284 euro/m²), mentre Firenze, nonostante sperimenti una flessione pari al 5,1%, risulta la terza piazza più cara d’Italia dopo Roma e Milano e, con i suoi precedenti 3.732 euro/m², precede anche Napoli. Cali meno marcati ma non meno significativi a Bologna (-3,6%; 2.838 euro/m²), e nelle città isolane: Cagliari (-2,5%; 2.484 euro/m²); Catania (-2,4%; 1.827 euro/m²) e Palermo, segnali di stanchezza per Bari (-0,2%; 2.6125 euro/m²). Tra gli altri centri Rovigo, coi i suoi 1.338 euro/m² risulta la città più economica del lotto, Perugia quella che è cresciuta di più nel corso dell’ultimo trimestre (7,3%; 1.850 euro/m²).