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Priebke non sarebbe un problema. Il problema sono i fascisti.

Creato il 16 ottobre 2013 da Laperonza

 

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Se non ci fossero degli uomini stupidi che amano farsi chiamare fascisti, anche se sono nati a milioni di anni di distanza da quell’orribile pagina della nostra storia, la faccenda della morte di quell’essere ignobile di nome Erich Priebke non sarebbe una questione degna della minima attenzione. Priebke è stato un essere abietto ma è morto e il suo cadavere è solo un mucchio di ossa e carne in putrefazione. Come ogni corpo necessita di sepoltura. Basterebbe dargliene una qualsiasi, nel cimitero più vicino. Non tiriamo in ballo la cristianità con questo essere abominevole; solo la praticità: un corpo morto non può vagare per il mondo, manco fosse Pilato sul carro trainato dai buoi.

Il problema sono i fascisti o presunti tali. Loro non aspettano che l’occasione per crearsi un simbolo, un posto dove andare, un idolo da adorare. Esseri primitivi hanno necessità di un dio pagano su cui porre le loro preci, sull’altare del quale poggiare le loro ginocchia in preghiera, con il quale colmare il poco spazio di cui dispongono nelle loro povere menti. Ecco perché Priebke morto è un problema. Seppellirlo equivale a creare un tempio per questi poveri esseri senza giudizio, un luogo dove loro possano andare in pellegrinaggio, espletare i loro riti primitivi, nutrire le loro povere cervella.

La soluzione? Non la so. Forse cremare quel simulacro di orrore che è il corpo di Priebke e spargere le sue ceneri su una discarica, o solo buttarlo da qualche parte e dimenticarsene. Non fosse che loro lo cercherebbero, e anche fosse disperso nell’aria sarebbero capaci di inalarla per nutrirsi del suo orrore.

Luca Craia

 


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