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Prigioniera del Guerriero di Joanna Fulford

Creato il 27 settembre 2011 da Junerossblog

Inghilterra - Scozia, 1070.
Prigioniera del Guerriero di Joanna FulfordRapita dai Normanni comandati dal brutale Fitzhurse, Lady Ashlynn Cyneric viene salvata da Black Iain, laird del potente clan McAlpin, e si ritrova costretta a sposarlo per ordine del sovrano scozzese. A poco a poco, malgrado le circostanze, la fiera Ashlynn inizia a provare dei sentimenti per quell'uomo austero che tuttavia esercita su di lei uno strano magnetismo. Ma quale futuro possono avere una donna dall'esistenza spezzata e un guerriero oppresso dai fantasmi del passato?

Direttamente dalla scrivania di Lucilla.
Una premessa è doverosa: io adoro i medievali; amo le atmosfere date dalle torce fumose, le torri merlate dei castelli, i vestiti che cadono fluidi sotto copricapi a cono e i paesaggi immersi nelle campagne incantate che circondano tenute avite.
Non mi perdo mai un castello da visitare. Perciò questo romanzo volevo proprio leggerlo, a costo di cercarlo in tutte le librerie di mia fiducia. Una volta trovatolo, il piacere della lettura; o forse dovrei dire il dispiacere, perchè subito sono cominciate le note dissonanti.
La protagonista, Ashlynn, è la solita dama medievale con un innesto di DNA del ventunesimo secolo.
Suo padre le sceglie un marito ma lei non ci sta, suo fratello invece le insegna a maneggiare la spada; eccerto, tutte le donzelle dell'undicesimo secolo si permettevano di rimbeccare il padre e giostravano meglio di Brancaleone!
Prigioniera del Guerriero di Joanna Fulford
Comunque, la storia è abbastanza convenzionale: il maniero della nostra lady viene attaccato dai normanni e lei si salva per miracolo, per finire in mano al fascinoso Black Iain, capo di un potente clan scozzese . Anche qui: possibile che le fanciulle in pericolo venissero sistematicamente salvate SOLO dal capoclan? Mai che passasse di lì, che so, il maniscalco del villaggio?
Lui la salva e la porta con sè alla corte del re, non sapendo cos'altro farne. Interpellato, il re, che ovviamente è in ottimi rapporti con il bruno salvatore, gli dice di sposarla.
Eccolo qui, il clichè del Matrimonio-Per-Forza: che diamine, se abbiamo una persona tra i piedi, per risolvere il problema non c'è che da sposarla! Perchè, voi non lo fate?
Ora, a parte il fatto che IO l'avrei parcheggiata in un convento,-'sta qui Ashlynn, e ciao -, che fine hanno fatto i matrimoni di convenienza per cementare degli accordi? Mi risulta che nel Medioevo si facesse così; invece, il re impone il matrimonio con questa poveraccia perchè Black Iain è vedovo ed è tempo di rimediare! Ma quale re! Questo è un sensale di matrimoni!
Il tutto prosegue con schermaglie amorose piuttosto convenzionali tra i nubendi riottosi, condite da rapimenti e assalti dei malvagi normanni, il cui capo ha un conto in sospeso con Black Iain. Gli altri stereotipi ci sono tutti: Ashlynn è bellissima, ovvio, tutti la cercano e tutti la vogliono, e naturalmente si tratta di una bellezza da ventunesimo secolo, che diamine, mica possiamo essere aderenti alla realtà e presentare una protagonista medievalmente rotondetta! Ed è anche coraggiosissima, determinatissima, tutta "issima". Iain è il solito bietolone belloccio dallo sguardo truce, indurito dalla vita, che non cede all'attrazione per la moglie imposta, non so bene perchè.
Dopo un inizio così così, insomma, il libro prosegue con i soliti tira-e-molla "Ti voglio, ma non posso" (Bho?), "Ti odio, anzi ti amo!"
e va a rotta di collo verso la resa dei conti finale, scritta in maniera secondo me un tantino affrettata e tirata via.
La chiusa è di uno smielato da diabete, il rischio di carie è fortissimo.
Ma come si fa? Ridurre Un Medievale a una puntata di "Beautiful"!
Un'occasione sprecata, perchè era partito benino; ma, per restare in tema, si è rivelato una vera e propria ordalia!
Lucilla
Prigioniera del Guerriero di Joanna Fulford
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