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Prima l'economia, poi l'uomo

Creato il 07 settembre 2011 da Calcisulcalcio

Aumenta l'Iva, torna la supertassa, modificano le pensioni per le donne. Ormai è chiaro: la manovra è affare tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, con Giulio Tremonti isolato (e ignorato). Al quarto tentativo il governo trova la quadra, ma il risultato non convince del tutto. "Su Iva e supertassa è una piccola vittoria per Berlusconi su colleghi e alleati - è il commento di Pietro Senaldi, vicedirettore di Libero - ma i conti non tornano del tutto. La supertassa avrà effetti limitati, e l'Iva è una forma di tassazione indiretta che colpisce tutti".

L'affare è tutt'altro che risolto, visto che in attesa del voto di fiducia si attendono reazioni dal Carroccio, prevedibilmente nervoso per l'accelerazione sulle pensioni che la Lega aveva blindato: non si toccano. Dal Consiglio dei ministri l'ok per far votare il testo definitivo al Senato entro domani. (Fonte: www.libero-news.it)

Leggo l'articolo sulla versione online di Libero e rimango incredulo, il titolo è "L'Ha spuntata Berlusconi". Va bene che ogni giornale ha "un'area di riferimento", però..

Dal sito del partito democratico:

"Ho qualche perplessità sulle modalità dello sciopero – ha ribadito Marini - ma sono assolutamente netto sulla valutazione contraria all'articolo 8 della manovra. L'articolo 8 non ha nulla a che vedere con una manovra economica. Cosa centra? C'è una confusione inimmaginabile e la credibilità italiana in Europa vacilla. Regole di rappresentanza e norme sulla struttura contrattuale non centrano nulla con la manovra economica. È una forzatura, per me conta solo l'accordo del 28 giugno. L'articolo 8 va stralciato”.

Ma cosa è questo benedetto ( o maledetto ) articolo 8?

I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale possono operare "anche in deroga alle disposizioni di legge" e "alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali": quindi saranno possibili deroghe alle leggi nazionali sul contratto di lavoro per gli accordi aziendali e territoriali, comprese quelle sui licenziamenti. Dunque anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere più facilmente ai licenziamenti senza giusta causa - aggirando il divieto sancito dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - , potendo sfruttare misure di "indennizzo" alternative al reintegro del lavoratore, se questo potere sarà dato loro da un'intesa con i sindacati maggioritari in azienda.

La "rivoluzione" è contenuta nell'emendamento di maggioranza all'articolo 8 della manovra,approvato dalla Commissione bilancio del Senato. Va tuttavia specificato che saranno esclusi dalle deroghe possibili al contratto nazionale di lavoro licenziamenti discriminatori in caso dimaternità e congedi parentali. . Infatti, si legge nel testo che verrà "fatta eccezione per il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine di interdizione al lavoro, nonché fino a un anno d'età del bambino, il licenziamento causato da una domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento.

di Daniele Coltrinari



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