Durante l’ultima edizione della Bit 2014, la borsa internazionale del turismo di Rho Fiera, in sala stampa ho avuto modo di conoscere un tipo davvero interessante, che girava con uno zaino distribuendo comunicati stampa su una conferenza dal titolo “Google Glass for Travelers”.
E’ stato uno degli incontri più interessanti di quest’anno: loro sono gli ideatori di Photospotland, rete tra fotografi che utilizza il web per scambiare esperienze fotografiche, spot panoramici e consigli su come fotografarli. La community e l’idea che l’animano meritano un post a se’, che scriverò nei prossimi giorni.
Per adesso mi concentro sull’effetto “collaterale” di questo incontro. Già perché uno dei membri di Photospotland indossava uno degli accessori-oggetti del desiderio di tutti i malati di tecnologia del mondo: i Google Glass. L’apparecchio non è ancora in commercio, né si sa quando sarà pronto e distribuito, ma il gruppo ne sta testando un prototipo per valutare lo sviluppo di app e le sue potenzialità nel mondo dei viaggi.
E…. me li hanno fatti provare.
Ecco quindi le mie impressioni della prima prova con i Google Glass addosso, anche se per pochi secondi (pubblico la foto con solo metà faccia perchè sono uscita malissimo e poi i protagonisti sono LORO).
Allora: partiamo con il riassunto in tre righe di cosa sono i Google glass: gli occhiali di Mountain View che sarebbero a metà tra uno smartphone e un dispositivo di realtà aumentata, con speciali lenti che in pratica attivano uno schermo che si può comandare con comandi vocali e tocchi sull’asta degli occhiali.
Una volta indossati e accesi, sulla lente in alto a destra si accende un microschermo. Sembra strano per primi secondi, ma poi si riesce sia a vedere bene quello che accade sullo schermo che la “realtà vera” attorno a noi. Si attivano leggendo una scritta che appare, mentre per scattare foto basta schiacciare un tastino che si trova sopra la lente destra.
Cosa si può fare con i Google Glass? Praticamente tutto quello che potete fare con uno smartphone, ma senza lo smartphone. Riassunto in una riga: praticamente non ci sarebbe più bisogno di portare con sé in viaggio attrezzature come macchina fotografica, videocamera, navigatore, cellulare, ecc. La fotocamera e la videocamera però ovviamente usate una reflex o una videocamera professionale, con tutti gli obiettivi annessi, dovrete continuare a portarvele dietro e tenervele strette: ma con gli “occhiali intelligenti” di Google e i ragazzi di Photospotland, potreste in futuro avere indicazioni precise su luoghi, colleghi che stanno scattando in viaggio in quel momento, consigli, prenotare alberghi e fare check in solo con le vostre lenti del futuro.
L’impressione è un po’ quella di sentirsi Robocop, ma una volta che si è presa la mano, pardon, l’occhio, e si capisce cosa si deve fare..è entusiasmante! I ragazzi di Photospotland stanno valutando di progettare app di realtà aumentata che aiutino la socializzazione dei fotografi associati tra loro. L’idea è tutt’altro che alienante anzi, con la tecnologia vogliono proprio spingere socializzazione e collaborazione “nella vita reale”.
Non solo: il dispositivo potrebbe essere una risorsa preziosissima per i fotografi ipovedenti e non vedenti. Ce ne sono almeno un milione in Italia, che grazie ai comandi e segnali acustici degli occhiali di Big G, potrebbero essere guidati, aiutati durante le loro sessioni fotografiche.
Inoltre, il dispositivo degli occhiali si può applicare a qualsiasi montatura (quella che vedete sotto è quella base classica, ma alla fine il dispositivo vero è solo la stanghetta arancione e il microschermo sulla lente), quindi anche l’estetica è salva.