PORTOGALLO-SPAGNA 2-4 d.c.r. (0-0 al 120′)
PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio 6; Joao Pereira 6 Pepe 6,5 Bruno Alves 6,5 Coentrao 6; Moutinho 6,5 Veloso 6 (1’ st Custodio 5,5) Meireles 6 (8’ st Varela 6,5); Nani 6 Hugo Almeida 6 (36’ st. Nelson Oliveira sv), C. Ronaldo 7,5. A disp.: Eduardo, Beto, Quaresma, Ricardo Costa, Rolando, Ruben Micael, Miguel Lopes, Hugo Viana). All.: Paulo Bento.
SPAGNA (4-2-3-1): Casillas 7,5; Arbeloa 6 Piqué 6,5 Sergio Ramos 6 Jordi Alba 6,5; Busquets 6 Xabi Alonso 6; Silva 6 (15’ st Jesus Navas 6,5) Xavi 6,5 (41’ st. Pedro sv) Iniesta 6,5; Negredo 6 (8’ st. Fabregas 6,5). A disp.: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Torres, Mata, Llorente, Cazorla. All.: Del Bosque.
ARBITRO: Cakir (Turchia).
Guardalinee: Bahattin Duran e Tarik Ongun (Turchia).
Quarto Ufficiale: Damir Skomina (Slovenia).
Assistente arbitrale aggiuntivo 1: Hüseyin Göçek (Turchia).
Assistente arbitrale aggiuntivo 2: Bülent Yıldırım (Turchia).
AMMONITI: Ramos, Busquets, Arbeloa, Xabi Alonso (Spagna); Coentrão, João Pereira, Bruno Alves, Miguel Veloso (Portogallo).
ESPULSI: nessuno
SEQUENZA RIGORI: Xabi Alonso (S) parato, Moutinho (P) parato, Iniesta (S) gol, Pepe (P) gol, Piqué (S) gol, Nani (P) gol, Sergio Ramos (S) gol, Bruno Alves (P) traversa, Fabregas (S) gol.
NOTE – spettatori 45mila circa. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’, p.t.s. 1’, s.t.s 2’. Angoli: 5-8 per la Spagna.
VARSAVIA – Una partita con suspance ad intermittenza con la lotteria dei rigori finale. Gli Europei sono così con la gioia dei vincitori e la rabbia dei perdenti. Ronaldo, all’uscita dal campo, ha fatto un diniego continuo con la testa durato tre minuti. Comunque un grande.
Veniamo alla partita. Il portierone Casillas ha tenuto in piedi la Spagna dopo l’errore iniziale di Alonso e alla fine la traversa di Alves ha ucciso il sogno di Cristiano Ronaldo, che nemmeno ha avuto modo di avvicinarsi al dischetto. Il verdetto è giusto, tutto sommato. Ma la Spagna è in riserva. Domenica non le sarà facile difendere il titolo.
La partita era cominciata con una sorpresa. Firmata Del Bosque. Tra Fabregas, Torres e Pedro, per l’attacco il ct delle Furie aveva scelto…Negredo, sceso in campo per appena due minuti nelle quattro partite precedenti. Una soluzione che più che altro serviva ad indicare il grande handicap della Spagna euroiridata: l’assenza per infortunio di David Villa ha tolto ai campioni l’uomo ideale, il killer perfetto, il terminale offensivo micidiale. La mossa si è rivelata un disastro: per quasi un’ora il povero Negredo ha recitato la parte de turista per caso, non somigliava a un giocatore ma a Jerry Calà magro. Tanto che a lungo nei paraggi di Patricio, il portiere lusitano, l’iberico più pericoloso è stato Arbeloa. Uno che di professione fa il terzino.
Invece Ronaldo ce l’ha il Portogallo e la straripante condizione del Fenomeno sin dall’inizio ha conferito ai compagni una baldanzosa consapevolezza: alè, ce la possiamo giocare, a viso aperto. Così si è visto un primo tempo che era sì una somma di filosofie contrapposte (la Spagna è un gruppo, i lusitani sono l’Asso più il contorno) ma anche uno show noiosamente equilibrato. In breve: una lagna pazzesca. Iniesta ha avuto un paio di colpi da maestro, ma Patricio non si è sporcato i guantoni e dall’altra parte nemmeno Casillas ha fatto gli straordinari.
Nel secondo tempo le Furie hanno preso il sopravvento, ma al netto di una clamorosa occasione sprecata da Iniesta nel primo tempo supplementare hanno creato pochino. Così, sono stati i rigori a scegliere la finalista numero uno di Euro2012.
Pierumberto Angeli
Foto da Wikimedia Commons
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