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Primarie regionali del centrosinistra, a Gussola “vige regolamento locale”

Creato il 21 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Bizzarrie incomprensibili e segnalate come irregolarità al seggio di Gussola per le primarie lombarde. Il seggio aperto dalle nove a mezzogiorno, senza nessun accordo con i sostenitori di Di Stefano. Il risultato non è in discussione, così come non si discute la regolarità generale del voto, gestito con trasparenza e rigore nel 99 per cento dei casi. Ma a Gussola, patria della celebre centrale a biomasse avicole, bisognerebbe chiarire che non si può fare un cartello con scritto “vige regolamento locale”.

Così Giancarlo Roseghini, segretario provinciale di Rifondazione, ha segnalato il regolamento fai da te di Gussola alla commissione garanzia.

Il caso colpisce perché dà il chiaro messaggio che “noi ci arrangiamo da soli, a casa mia comando io”. Non è a Gussola che perde un candidato regionale, ma la Lombardia è fatta di tante Gussola. Gli elettori non dovrebbero ricevere esempi di questo tipo. Non ci si accorda in nessun caso contro il candidato che non piace come se fosse un perixoloso nemico.

Le primarie regionali erano molto diverse dalle nazionali. Da un lato scegliere il competitore di Formigoni non è uguale a scegliere il successore di Monti. Dall’ altro la forte componente programmatica rende accettabile anche uno strumento che non entusiasma. Nelle primarie nazionali infatti, a fronte della carta d’intenti e dell’agenda Monti già decisa si trattava solo di scegliere il miglior esecutore. Ben diversa la situazione in Lombardia dove all’ interno di un larghissimo patto civico tre candidati si affrontavano anche su precise questioni di programma.

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