Lieve arriva odor di sole,
fiore schiuso della vita in terra.
Soave brilla la rugiada,
inestimabil tesoro d’un petalo nascente.
All’orizzonte il grigior passato,
cascata di profumi di un inverno uscente.
Lassù una rondine saluta il dì,
taciturna e solitaria, speranzosa e danzante.
Quegli spogliati e infreddoliti rami,
nudi nel gelido inverno,
si vestono e si tingono di fragili frutti in grembo.
Il cuor affranto riconosce il batter di una donzella,
si rallegra dell’amor che in petto spera.
L’inebriante sinfonia
di sua maestà la Primavera.
Dario