
Nonostante questi prequel, e nonostante la coda di domenica sempre al Poble Espanyol (con il bis dei Mercury Rev), il festival vero e proprio resta concentrato nei tre giorni al Parc del Fòrum. E io quest'anno ci sono arrivato preoccupato, stanco e con la schiena rotta e un piede sifulo: ossia inizio nelle condizioni in cui dovrei finire sabato. Son vecchio per queste cose? Ma per favore.

A seguire quello che rimarrà uno dei concerti da ricordare: Grinderman. Un'ora e rotti di furia blues, con Nick Cave solito animale da palcoscenico e i fidi Warren Ellis (sempre più bestiale con la sua barbona e le sue movenze sgraziate), il mitico Jim Sclavunos (in completo rosa come la sua batteria, ma uno che ha suonato con Bad Seeds, Sonic Youth e Cramps può vestirsi come cacchio gli pare) e Martyn P. Casey (ormai pure lui barbuto, basso micidiale) a pestare come forsennati. Enormi. Alla fine Nick invitava tutti ad andare a vedere i Suicide ("they are the real fucking thing"), che saranno alla fine la band più citata del festival.

Musica a parte, protagonista di questa prima giornata é stata la disorganizzazione. Code ovunque, a iniziare dall'ingresso per chi doveva cambiare il biglietto cartaceo con il tesserino+braccialetto (noi no: benedetto sia Paypal). I palchi principali, il Sant Miguel e il Llevant, lontanissimi tra di loro, il sistema delle tessere prepagate per evitare le code ai bar ridicolmente collassato (conseguenza: code!)... Insomma, stavolta qualcosa é andato decisamente storto. Migliorerà, ma mica troppo, nei giorni successivi.
(...continua...)
