“Primavera tunisina”: i salafiti reintroducono il matrimonio temporaneo

Il compianto presidente Habib Bourguiba l’aveva abolito nel 1956 con il “codice dello statuto della persona”, che al pari della Costituzione della Tunisia, rende legalmente le donne uguali agli uomini; ma con la cosiddetta “Primavera araba” che ha portato al potere gli integralisti islamici praticamente dovunque sia passata, i salafiti lo stanno reintroducendo. Parliamo del matrimonio orfi, un mero accordo verbale di fronte a due testimoni, che può assumere valore temporaneo e pone la donna in uno stato d’inferiorità rispetto al marito, non garantendole diritti civili. Il risultato dal punto di vista burocratico è che tali unioni non compaiono nei registri: è come se non esistessero.

Sono già più di 500 le donne che hanno contratto questo tipo di matrimonio con altrettanti uomini salafiti. Tutte giovanissime, ormai madri o in attesa di un figlio, e tutte rigorosamente coperte dal niqab, il velo integrale, nero. L’articolo dell’ANSA che riporta la notizia, le chiama “spose-fantasma e diverranno madri-fantasma e a questa sorte non si sottrarranno i loro figli”. Il fatto ancora più eclatante è che il matrimonio orfi si stia diffondendo soprattutto tra universitari (sempre salafiti, gli stessi che stanno introducendo il niqab negli atenei), oltre che essere presente tra gli strati più poveri ed ignoranti della popolazione. Anche perché è un tipo di matrimonio decisamente più economico di quello tradizionale. 

Nonostante le proteste di qualche partito liberale, lo Stato sembra in tutt’altre faccende affaccendato, rispetto al porre rimedito a questa ennesima pratica discriminatoria nei confronti delle donne, che si sta consumando nel Paese. Bisogna dunque dire “adieu” alla “laica” Tunisia?