15 MAGGIO – Manca oramai solo l’ultima trasferta di Napoli – partita che dovrà essere purtroppo disputata a porte chiuse – dopodiché anche questo straordinario campionato, quello del ritorno in serie A dopo oltre 10 anni di assenza, andrà in archivio. L’obiettivo dichiarato della salvezza è stato raggiunto con inatteso ed insperato anticipo – la squadra era praticamente già salva alla fine del girone di andata – mentre rimane ancora aperto un sottile quanto flebile spiraglio per quello che riguarda la qualificazione alla prossima Europa League. I giochi non sono ancora del tutto completi, tuttavia la situazione è sicuramente propizia per iniziare a fare qualche riflessione, cercando magari di individuare quelle che possono essere le cosiddette aree di miglioramento. L’arduo compito della prossima stagione sarà soprattutto confermare il processo di crescita avviato già l’anno scorso in serie cadetta: ecco perché è importante allargare fin da subito la nostra prospettiva di osservazione. Uno dei primi nodi da sciogliere riguarderà l’assoluta necessità di rinforzare un reparto difensivo apparso decisamente non all’altezza per il campionato di Serie A. Troppe infatti le sessantatre reti subite in trentasette incontri che fanno della retroguardia gialloblù la quarta peggior difesa dell’intero torneo, alle spalle solo di Livorno, Catania e Sassuolo. Nell’arco della stagione sin qui disputata, Mandorlini ha dato spazio un po’ a tutti gli uomini a sua disposizione – Moras e Cacciatore i più presenti – ma il risultato finale è stato sicuramente inferiore alle attese. Sogliano dovrà essere quindi bravo e magari anche fortunato ad individuare rinforzi adeguati, anche perché un attacco capace di segnare oltre sessanta reti – figlio soprattutto del’incredibile vena realizzativa di Luca Toni, protagonista con venti marcature – non è cosa così scontata. Non dimentichiamo poi che il prossimo anno quasi sicuramente non ci sarà più Iturbe, giocatore oramai nel mirino dei principali club europei e quindi già con la valigia in mano. Se arrivasse, come si sente dire in giro da più parti, la cosiddetta offerta irrinunciabile, è praticamente impossibile che il presidente Setti decida di trattenerlo per almeno un’altra stagione in riva all’Adige. Il talentuoso attaccante argentino, senza per nulla voler sminuire l’importanza di Toni, ha rappresentato il vero valore aggiunto dell’organico a disposizione di Mandorlini, senza il quale l’Hellas sembra quasi una squadra “normale”. Davanti alla prospettiva di dover fare a meno di Iturbe la società non è però rimasta a guardare tanto che Sogliano, nei suoi viaggi oltreoceano, sembra aver già individuato il sostituto in un certo Tito Villalba, diciannovenne trequartista sudamericano attualmente in forza agli argentini del San Lorenzo. Per ora però solo rumors, per saperne di più dovremo come sempre attendere la sessione estiva di mercato, una volta terminata la stagione.
Chi invece non ha sicuramente nulla da rimproverarsi è la tifoseria gialloblù protagonista di una prova di maturità quasi inaspettata, grazie alla quale ha finalmente compiuto quel salto di qualità che molti – società in primis – da tempo auspicavano.
Ora però fermiamoci qui perché bisogna puntare prima l’obiettivo dritto sul prossimo match del S. Paolo contro l’undici di Rafa Benitez. Una vittoria alle pendici del Vesuvio, accompagnata peraltro da una difficile combinazione di risultati a favore, potrebbe ancora consentire un aggancio in extremis al treno europeo. Chissà come sarebbe andata se Mazzoleni non avesse fischiato quel maledetto rigore…
Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi
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