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#PrimePagine "Via Katalin di Magda Szabò"

Creato il 02 dicembre 2013 da Dida

#PrimePagine Diventare vecchi è un processo diverso da come lo rappresentano gli scrittori, e somiglia poco anche alle descrizioni della scienza medica.  
Nessuna opera letteraria, né tanto meno un medico, avevano preparato gli abitanti di via Katalin al particolare nitore che l’invecchiare avrebbe portato nella buia galleria percorsa quasi inconsapevolmente nei primi decenni delle loro vite, né all’ordine che avrebbe messo tra i loro ricordi e le loro paure, o al modo in cui avrebbe modificato i loro giudizi e la loro scala di valori  
(...) 
#PrimePagine Nessuno aveva spiegato che la fine della giovinezza è terribile non tanto perché sottrae qualcosa, quanto piuttosto perché apporta. E quel qualcosa non è saggezza, né serenità, né lucidità, né pace. E’ la consapevolezza che il Tutto si è dissolto. All’improvviso si accorsero che l’invecchiare aveva disgregato quel passato che negli anni dell’infanzia e della giovinezza consideravano così compatto e solido: il Tutto era caduto a pezzi e, anche se non mancava nulla, perché quei frammenti contenevano ogni cosa successa fino a quel giorno, niente era più come prima. 
Lo spazio era diviso in luoghi, il tempo in momenti, gli eventi in episodi, e gli abitanti di via Katalin avevano infine capito che nelle loro intere vite soltanto un paio di luoghi, un paio di momenti e alcuni episodi contavano davvero. Il resto era stato un semplice riempitivo nelle loro fragili esistenze, come i trucioli che si versano nelle casse prima di un lungo viaggio, per impedire al contenuto di rompersi. 
Magda Szabò, Via Katalin  

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