Magazine Cultura

Primo Levi, le sue frasi più belle per non dimenticare

Creato il 11 aprile 2015 da Alessio688

Primo-LeviL’11 aprile 1987 moriva a Torino Primo Levi, uno delle voci più importanti del Novecento. Ci ha raccontato gli orrori dell’Olocausto nel suo grande capolavoro “Se questo è un uomo”.  Questa opera è nata per il bisogno di narrare a tutti gli orrori del lager nazista, il libro fu pubblicato nel 1947 e inizialmente non ebbe un grande attenzione in Italia, con la ristampa del ’56 però divenne un successo mondiale.

Un breve estratto di un intervista di Primo Levi

Un brevissimo estratto video dove Primo Levi parla delle sofferenze patite nel lager.

Se questo è un uomo

La memoria, come ha scritto Primo Levi, è importante non solo affinché ciò che è stato non si ripeta, ma anche e soprattutto perché l’impossibilità della rassegnazione all’orrore e alla sua realtà continui a restare custodita nel tempo di chi sopravvive.

Voglio chiudere questo mio ricordo a questo grande uomo con una sua citazione che mi colpisce sempre nel profondo quando la leggo.

“A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.”



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :