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Primo Maggio 2013

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Il lavoro è
poter andare di pari passo
con la terra e la sua anima.
Poiché oziare significa
diventare estranei alle stagioni,Primo Maggio 2013
e uscire dalla processione della vita,
che in fiera sottomissione avanza
maestosamente verso l'infinito.
Quando voi lavorate siete un flauto
che nel suo cuore volge in musica
il mormorio delle ore.
Chi di voi vorrebbe essere
una canna muta e silenziosa
quando tutte le altre
cantano insieme all'unisono?
Eppure molti considerano il lavoro
una maledizione e la fatica una sventura.
Lavorare vuol dire realizzare
una parte del sogno più remoto della terra,
a voi assegnata quando quel sogno nacque.
Ed è nel mantenersi con fatica
che in verità si ama la vita.
E amare la vita attraverso la fatica
significa essere molto vicini
al suo segreto più profondo.
Ma se voi nella vostra pena
considerate la nascita una calamità
e il sostentamento del corpo
una maledizione scritta sulla vostra fronte,
allora io vi dico che solo il sudore
della vostra fronte cancellerà ciò che è scritto.
La vita non è oscurità,
e ogni slancio è cieco se non c'è conoscenza,
e ogni conoscenza è vana se non c'è attività,
e ogni attività è vuota se non c'è amore,
e quando voi lavorate con amore
instaurate un legame con voi stessi,
con gli altri, e con Dio.

di Khalil Gibran

NOTE Khalil Gibran (1883 - 1931) è stato un poeta, filosofo e pittore libanese. Fra le opere più diffuse di Khalil Gibran si ricordano Il Profeta e Massime spirituali.


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