La disoccupazione, esodati, difficoltà di accesso al mondo del lavoro: quest’anno c’è poco da festeggiare. Ma non lasciamo morire la speranza…
Buon primo maggio e che lo spirito di unità, che dovrebbe informare chi condivide un destino, ispiri sempre più l’azione politica delle organizzazioni che il lavoro lo difendono con i denti. Non parliamo ovviamente dei vari professori, impegnati sempre più nel creare una situazione sociale in cui i servi della gleba non possono recriminare nulla, nei confronti del re, padre e padrone di individui e non più di prestazioni lavorative.
Buon primo maggio quindi anche ai partiti, aziende che con i loro soldi pubblici possono fare quello che vogliono. Anzi no, nessun buon lavoro a chi dice di lavorare per il bene del paese ma si limita a succhiarne la linfa vitale, sotto forma di rimborso pubblico.
Buon primo maggio ai sindacati: guardatevi allo specchio ogni qualvolta svendete il futuro dei lavoratori nelle sale dei bottoni. E sputate, sputate con tutta la forza che avete: perché tradire chi crede in noi è la più imperdonabile delle mancanze.
Buon primo maggio alla Fiom, ultimo baluardo della difesa dei rarefatti diritti di coloro che lavorano in quella fabbrica che tanto lustro portò ai colori d’Italia. Oggi, invece, sono un po’ visti come una palla al piede: rispondono alle logiche di un manager che contabilizza qualsiasi cosa gli capita a tiro. Lo stesso manager che auspica un boom di vendite per una “Panda” su cui far pesare la sopravvivenza di alcuni stabilimenti in Italia. Verrebbe da chiedersi chi debba acquistare un’auto in un periodo di recessione in cui soltanto i ricchi, non affamati dal governo dei supplenti autoproclamatisi professori, potrebbero permettersi di cambiare auto. No, caro Marchionne, non hai capito che anche i lavoratori hanno una loro dignità.
Buon primo maggio all’ex autista del Trota che va da Lerner a piangere miseria per l’ingiusto licenziamento subito. Salvo poi rimarcare che, ancora oggi, guadagna ben 2500 euro mensili, corrisposti regolarmente dal Carroccio. Scommetto che un ammortizzatore sociale del genere farebbe comodo a molti.
Buon primo maggio anche a chi oggi lavorerà, in ossequio alla logica del profitto a tutti i costi. Verrà un tempo in cui si capirà la differenza tra vivere e sopravvivere. Vi prego di partecipare a qualsiasi forma di festeggiamento, oggi: perché la logica del “sono contento, perché lavoro” è la logica che ci porterà alla perdita dei nostri valori e delle nostre tradizioni. Reagiamo insieme, prima che sia troppo tardi.
Buon primo maggio alla ministressata Fornero. Vorrebbe essere chiamata ministro, dice. Ma ministro richiama alla mente l’amministrazione, quella alta del governo. Osservando i provvedimenti del dicastero di riferimento ci si accorge che basterebbe uno psicopatico ubriaco per adottarli. Fa bene, cara Fornero, a riformare l’articolo 18: tanto non è argomento che potrà mai toccare Lei e i suoi cari, già ben saldi in posti che deriveranno sicuro da arcane competenze. Ma mi vuol dire che non ha esultato quando il suo degno compare Monti ha esentato le fondazioni bancarie dal pagamento dell’ IMU?
Buon primo maggio quindi, anche a Mario Monti. Oggi è festa anche per lui. Tranquillo, in banca sono fieri del Suo lavoro, quello sporco. Ma qualcuno deve pur farlo. Avevamo pensato al signor Rossi, ragioniere di Treviso. Ma almeno così può far valere le Sue centinaia di titoli accademici. Quelli che Le hanno permesso di aumentare benzina, tabacco, alcolici e di tassare la casa. Bravo Prof. Monti. Continui pure così. (estratto da una lettera firmata da un certo… Mr. Bilderberg…)
E infine, buon primo maggio alle famiglie dei tanti che hanno scelto la strada del suicidio, per reagire ai continui tradimenti che lo stato riserva ai cittadini. Non vergognatevi del gesto dei Vostri cari: loro vivono anche nel nostro cuore, sono vittime dell’avidità umana. Non deboli, ma sfiniti. Tenete duro, provate ad essere forti anche per loro, uccisi da una casta di affaristi senza scrupoli.
E infine, buon primo maggio ai politici tutti: anzi no, scusate…non ha senso augurare buona festa del lavoro a chi non ha mai lavorato…