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“Princesas”

Creato il 05 maggio 2010 da Cinemaleo

2005: Princesas di Fernando Leon de Aranoa

“Princesas”
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“Princesas”

Giustamente incoronato di numerosi premi questo film che testimonia la vitalità del cinema spagnolo.

Fernando León de Aranoa, affermatosi in tutto il mondo nel 2002 con I lunedì al sole, realizza nel 2005 un prodotto (inspiegabilmente uscito in ritardo in Italia) che lo conferma come uno dei migliori registi della cinematografia iberica, e non solo: il Morandini giustamente sottolinea come Princesas evidenzi “il talento del vero scrittore e di un regista che sa suggerire, togliere, celare sotto la piacevolezza comunicativa la complessità tematica”.

Le «principesse» del titolo sono le prostitute di cui il film ritrae la vita focalizzando l’attenzione su due donne e sulla grande amicizia che riescono, nonostante ogni cosa congiuri contro, a costruire tra loro: “una storia -come scrive Pietro Salvatori-  di «normale» amicizia, delusione e gioia all’interno di una situazione e di una trama di rapporti che, nella percezione del pubblico pagante, così normali poi non sono”. Figure profondamente umane con cui lo spettatore simpatizza immediatamente, lasciandosi coinvolgere in pieno, partecipe alle loro avventure-disavventure.

Un film (caratterizzato da “onestà intellettuale e freschezza visiva”, Letizia della Luna) che è un invito alla convivenza tra esseri diversi, tra comunità apparentemente estranee ma in realtà bisognose una dell’altra. Un inno alla solidarietà che non lascia indifferenti e che rende il film di strettissima attualità. Il tutto presentato con naturale scorrevolezza, con uno stile semplice e lineare che ti fa sentire parte integrante della narrazione immergendoti in una realtà di cui tutti parliamo ma di cui sappiamo ben poco.

Una celebrazione della donna, del suo coraggio, della sua spinta a migliorare, delle difficoltà da affrontare in una società paritaria solo a parole. Senza retorica, senza falsi moralismi, senza cadere nella didascalia spicciola, Leon de Aranoa ci offre un ritratto sincero e autentico non solo di una particolare categoria ma di un’umanità dolente eppure speranzosa, fragile eppure combattiva, pronta a difendere il proprio mondo eppure disposta a generosità e altruismo.

Corale e intimista al contempo, Princesas è un’ulteriore prova che i film centrati sulla donna e le sue problematiche risultano sempre di particolare interesse, un’ulteriore prova che oggi più di ieri (nonostante tutto) essere donna equivale ad avere una marcia in più.

Il film è impreziosito dalla «luminosa» presenza di due attrici in stato di grazia: Candela Pena (in Spagna giustamente famosa e celebrata) e Micaela Nevarez (prodigiosa esordiente). Autentiche e vere, misurate e calibrate, asciutte e controllate in ruoli in cui strafare era facilissimo: dire brave è poco.

p.s.

1) Il regista ha passato, durante la preparazione della sceneggiatura, un periodo nella zona della Casa de Campo frequentando le prostitute che lavorano in zona e le associazioni come Hetaira che agiscono nella zona. Il legame con lo scenario dove è ambientato il film è continuato anche dopo. Il regista e gli attori del film mantengono rapporti con associazioni di assistenza alle prostitute di Casa de Campo (Wikipedia).

2) Mi unisco all’appello di Mariarosa Mancuso su Il Foglio: “Ma perché film come questi se ne fanno in tutta Europa, e in Italia si è persa la razza? Non servono molti soldi, le prostitute ci sono dappertutto, le prostitute immigrate pure, e così i parrucchieri”.

scheda 

premi e riconoscimenti

“Princesas”

 


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