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Principio di indeterminazione.

Creato il 13 marzo 2011 da Vilipendio
Principio di indeterminazione.Facci caso. Non sapendo se si dice Abatantuono o Abatantuomo, io alla fine pronuncio sempre l'ultima sillaba socchiudendo appena le labbra (che mi dicono essere morbidissime), finendo per dire ogni volta “AbatantuoVo”.
Un po' come quell'altra di starnutire/sternutire, formacia/farmacia, sargente/sergente, che l'altra estate alcuni dei miei piccoli lettori a un certo punto avevano provato a farmene dire una, chiedendomi a bruciapelo (un po' troppo per i miei sensi di ragno, che mi dicono essere finissimi) se sapevo dove abitava Dante Cruciani (la risposta doveva essere Sopra alla formacia che c'è dalle ns. parti).
Ma, a differenza della vecchia tripletta, io stavolta non so davvero mai come si chiami realmente il memorabile interprete in questione.
Questo credo faccia di me un approssimativo. Uno che non si ricorda le strade, anche se le ha fatte o le fa per anni. Poi a un certo punto smette di farle e stop.
È che mi sembra di essere prossimo a catturarle, certe cose. Tante volte ho letto, ho sentito, il nome di AbatantuoVo. Evidentemente quelle circostanze non erano pregne. Ma se magari, adesso che ne scrivo e siamo io e te e si sa, verba volant ma scripta no, se io mi connettessi wireless dal netbook che mi giace sull'addome mentre sottraggo ore al mio sonno notturno, e cercassi su Google “AbatantuoVo”, magari questa circostanza riuscirebbe a impressionare definitivamente la mia fioca pellicola cerebrale.
Principio di indeterminazione.Ma d'altronde, sono tante le cose di questo genere. Tu sei piccolo e scavi con tuo fratello, tua cugina, un'amicizia estiva, uno dei tanti tunnel nella sabbia aggrovierata dai bambini di tutti i litorali, ti incontri le mani e poi trovi l'acqua, e pensi che quello è il famoso “Livello del mare” che imperversa sul tuo sussidiario o sul cartello che ti dà ogni volta il Benvenuto al tuo paese delle vacanze. Ma come si spiega? se continui a scavare a quel livello verso l'entroterra, c'è sempre l'acqua sotto la crosta terrestre? galleggiamo, noi, sopra ai nostri marciapiedi? è forse questa la famosa “Deriva dei continenti”? per questo la sinistra dell'Africa e la destra dell'America del Sud combacerebbero sui planisferi? è per questo che spesso il male di vivere si è incontrato? è una sorta di Maldimare? ma solo io sono felice e riconoscente a non so chi, quasi come quando rientro in acqua la prima volta dell'anno che vado al mare (appena ho l'acqua sopra le ginocchia dico a voce alta “che gioia”) quando riho tutto quello spazio improvviso sulla testa riemergendo dalla stazione della metro-Quintiliani?
Certe volte, quando vedi un uccello volare leggero all'orizzonte, non ti immagini mai che magari sta facendo una fatica boia.
Io mi fermo qui e non vado oltre.
Certe domande sono meglio delle risposte.

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