Sono state scritte decine di romanzi, saggi socio-politici, articoli da prima pagina e biografie basate sul legame – stretto – che intreccia la Mafia e la Chiesa. Le due istituzioni si muovono in parallelo giocando, quando possono e quando é necessario, al gatto col topo con la terza, infinitamente meno potente, sorella: lo Stato.
Oggi si accettano ancora, anche se contro ogni logica, le espressioni incredule e i commenti ipocriti di perbenisti, bigotti, ignoranti e collusi, questi ultimi i primi sulla lista di chi nega l’esistenza e la capillarità della parola che inizia con la lettera M.
Scenografia dell’ennesima prova di tale commistione, un paesino calabrese chiamato Oppido Mamertina.
Lo scorso 2 luglio, durante la processione della Madonna delle Grazie, l’intero corteo di devoti, cittadini e clericali si é fermato davanti l’abitazione del Boss della ‘Ndrangheta Beppe Mazzagatti, ottantaduenne agli arresti domiciliari per omicidio e associazione mafiosa e la vara é stata fatta inchinare sotto la finestra dell’unico, indiscusso, capo. Il tutto si é svolto sotto la reverenda guida del prete della parrocchia, don Benedetto Rustico, il quale secondo fonti sarebbe – nientemeno che – cugino del suddetto Boss.
I giornali titolano a toni accesi, tirando in ballo sensazioni quali sdegno, rabbia e idee quali ‘blasfema devozione’ e ‘tradizioni trentennali’. I giornali parlano della reazione della Direzione Distrettuale Antimafia e della Conferenza Episcopale calabra, entrambe alle prese con seri provvedimenti da prendere e dichiarazioni ufficiali da rilasciare.
Intanto onesti cittadini reduci da matrimoni fallimentari e conseguente divorzio non possono godere del sacramento della comunione, killer di cosa nostra, invece, si.
E se autorevoli giornalisti, dietro autorevoli scrivanie e davanti autorevoli telecamere, aprono il servizio con la frase ‘C’è gente che ancora pensa di poter creare commistione tra religione e malaffare tra Mafia e vangelo (SkyTg24)‘, a loro va risposto che non solo questa gente c’è, ma che ha anche ragione di pensarlo.