Magazine Informazione regionale

Processo Eternit: Prescrizione e assoluzione per i vertici dell’azienda, sgomento dai familiari delle vittime

Creato il 21 novembre 2014 da Giornalesiracusa

Processo-Eternit-2-728x486

News: desta grande scalpore la decisione finale dei magistrati per quanto riguarda il caso Eternit. La sentenza choc, arrivata in cassazione, dichiara prescritto il reato, annullando la condanna a 18 anni per il magnate svizzero Schmidheiny e per il barone belga Louis De Cartier.

La richiesta è stata avallata dal sostituto procuratore generale Francesco Iacoviello, lo stesso che aveva chiesto l’annullamento della condanna , nel 2012, di Marcello Dell’Utri, poiché, stando alle parole del pg: ”Non essendo stati contestati gli omicidi, non si può legare il disastro ambientale alle vittime. Il disastro è prescritto per la chiusura degli stabilimenti nell’86 pertanto la condanna va annullata.’Le morti causate dall’amianto non rientrano nel concetto di ”disastro”, poiché se il tempo di latenza ”del mesotelioma è di 20 anni non vuol dire che il disastro è in atto oggi, ma era in atto 20 anni fa.

In particolare un comunicato della suprema corte precisa che: ”oggetto del giudizio era eclusivamente l’esistenza o meno del disastro ambientale(…)” Non erano, quindi, oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la corte non si è occupata. Sono ancora 3 le inchieste aperte a Torino per il caso Eternit. Nella prima il magnate svizzero è indagato per omicidio volontario, per la morte di 256 persone. La seconda riguarda gli italiani deceduti in Svizzera ed in Brasile. La terza si riferisce alla più grande Cava d’amianto in Europa: l’amiantifera di Balangero.

LA REAZIONE DEI FAMILIARI

Rabbia, amarezza e rassegnazione sono i sentimenti provati dai familiari delle vittime. A sostegno delle famiglie si schiera il Sindaco di Casale Monferrato, il Comune più colpito dalla piaga dell’amianto, che conta 1700 decessi per amianto, con l’attuale media di un morto a settimana.

Vicina al lutto anche la città di Alba, nel Cuneese : ”Oggi siamo tutti di Casale” afferma l’assessore all’ambiente Massimo Scanino.

La parola dei legali delle vittime, in risposta alla sentenza, si è fatta sentire in modo chiaro ed univoco: ”L’amianto continua ad uccidere: il picco delle morti è previsto per il 2025, quindi il reato di disastro ambientale doloso è ancora in corso e non si è affatto prescritto.” Quanto alla prescrizione, l’avv. Bonetto, legale di ben 400 parti lese, ha spiegato che in questo modo ”non si tiene conto del fatto che tutti i cancerogeni hanno un tempo di latenza molto lungo, e quello dell’amianto varia dai 25 fino ai 40 anni”.  

L’esito del caso ha avuto una risonanza nazionale. Roberto Saviano, con un tweet, ha commentato così l’accaduto: ”L’Italia è una Repubblica fondata sull’istituto della prescrizione.”

Il popolo del web si stringe intorno le famiglie, vicino e comprensivo, seppur nei limiti dell’empatia, al loro dolore, provocato dall’amianto, riconosciuto da oltre 40 anni , in Svizzera(patria del multimilionario assolto), radioattivo, inutilizzabile ed indennizzabile. Il tutto 25 anni prima dell’Italia.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :