Processo Ruby: chiesto il rinvio a giudizio per Fede, Mora e Minetti

Da Avvdanielaconte
La Procura di Milano ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti nell'ambito del "Processo Ruby" (nel quale è coinvolto anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi). I tre sono accusati, a vario titolo, di induzione e favoreggiamento alla prostituzione di maggiorenni  - fatti accaduti a Milano e altrove tra l'inizio del 2009 e il mese di gennaio del 2011 - e minorile - fatti accaduti a Milano e altrove tra il mese di settembre del 2009 e il mese di maggio del 2010 -. La richiesta è stata presentata al Gup Maria Domanico.
Il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha anche chiarito i dubbi sollevati dai difensori di Emilio Fede, i quali avevano denunciato un errore di trascrizione di un'utenza telefonica; l'errore era "contenuto in un documento di lavoro, mentre nell’informativa finale il numero è esatto e su questo abbiamo lavorato", ha dichiarato il procuratore. In sostanza, l'atto formale è corretto; di conseguenza, non vi è nessun errore.
Nel frattempo, Nicole Minetti ha dichiarato in un'intervista di avere revocato il mandato all'Avvocato Daria Pesce e di essersi affidata ad un Avvocato di Rimini "vecchio amico di famiglia", con il quale collaborerà il Prof. Pierluigi Corso - già difensore di Silvio Scaglia nel processo Fastweb -.
Secondo il quotidiano "Il fatto quotidiano", la revoca del mandato sarebbe una conseguenza della memoria difensiva depositata e delle dichiarazioni fatte nel corso della trasmissione di Rai 2 "Anno Zero" del 21 aprile. In quell'occasione, l'Avvocato Pesce aveva detto che la posizione della sua assistita era diventata più difficile riguardo il capo a) dell'imputazione - quello relativo all'induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenni - perchè "gli indizi ci sono". Pertanto, avrebbe adottato una nuova linea difensiva: non negare le serate ad Arcore, ma sottolineare che la propria assistita si limitava a dare una mano al premier nell'organizzare le serate in quanto "compagna, donna, flirt del premier"; avrebbe, invece, puntato all'assoluzione per il capo b) dell'imputazione - quello relativo all'induzione e al favoreggiamento della prostituzione minorile -, in quanto Nicole Minetti non aveva mai accompagnato "Ruby" alle serate ad Arcore e non aveva alcun collegamento con quest'ultima.
Questa linea difensiva è, in sostanza, contenuta nella memoria depositata il 18 aprile del 2011, nella quale si citano atti di indagine che proverebbero il diretto coinvolgimento di Fede e Mora nell'introduzione di "Ruby" ad Arcore.
Questa memoria ha mandato su tutte le furie Emilio Fede, che secondo il "Fatto Quotidiano" si sarebbe rivolto a Berlusconi per chiedere "la testa" del difensore della Minetti. Dopo la trasmissione di "Anno Zero", premier si sarebbe deciso a chiedere all'ex igienista dentale il licenziamento del difensore - storico avvocato di Fininvest, componente del collegio dei difensori nei processi Mediaset e Mediatrade e ammiratrice del premier -. In cambio, alla Minetti sarebbe stato promesso un posto in Parlamento come deputata. 
In ogni caso, il Gup adesso dovrà decidere in merito alla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Milano.
Roma, 6 maggio 2011               Avv. Daniela Conte
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