Prodezza di Asamoah: primo round alla Juve e record

Creato il 09 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
mar 9, 2014    Scritto da alessandroliturri    Calcio, Sport 0

Prodezza di Asamoah: primo round alla Juve e record

Con la Fiorentina, la Juve non riesce a far valere la regola dei 3 gol in casa ma il numero di punti conquistati è lo stesso: termina 1 a 0 allo Stadium, al termine di un incontro non spettacolare, molto tattico e agonistico, deciso da un gesto tecnico spettacolare – questa volta sì – di Asamoah.

Quella di oggi era solo una delle tre partite che si giocheranno tra i bianconeri e i viola nell’arco di 11 giorni. Infatti, la squadra di Montella sarà nuovamente ospite della Signora il 13 marzo, per l’andata degli ottavi di Europa League. Invece, una settimana più tardi, i Gigliati ospiteranno la Juve al Franchi, teatro dell’unica incredibile disfatta bianconera in A di questa stagione: nel giro di 5’, Rossi, con una magica tripletta, e Joaquín avevano risposto a Tévez e Pogba.

Capitolo formazioni: Conte ripropone l’11 che ha espugnato il Meazza, eccezion fatta per lo squalificato Pirlo e per Bonucci – turno di riposo per lui -. Montella, invece, non avendo l’assoluto protagonista dello scorso 20 ottobre, Pepito Rossi, si consola col ritrovato Gómez. A centrocampo, Anderson viene preferito a Joaquín, come vice Borja Valero.

Queste le formazioni ufficiali:

Juventus 3-5-2: Buffon; Barzagli, Ogbonna, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pogba, Asamoah; Tévez, Llorente.

Fiorentina 4-3-3: Neto; Diakité, Gonzalo Rodríguez, Savić, Pasqual; Anderson, Pizarro, Aquilani; Cuadrado, Gómez, Vargas.

Juventus 1 – 0 Fiorentina (42’ Asamoah)

Primo tempo più bianconero che viola, con i padroni di casa che non partono a razzo come altre volte – forse per evitare spiacevoli inconvienti visti già all’andata – ma che crescono col passare dei minuti, a scapito dei Gigliati, autori di una frazione di solo contenimento. La prima chance capita sui piedi di Lichtsteiner ma lo svizzero non conclude col suo piede preferito, sparando la palla fuori. Gomez, appena rientrato, non è ancora al top della forma, e si vede, mentre l’altro gigante d’area, Llorente, si specializza in sponde. Tévez, dal canto suo, è limitato da un’attenta difesa e a centrocampo spicca la prestazione di Asamoah, in condizione smagliante – non solo oggi – e autore di un ottimo primo tempo. Il ghanese va due volte alla conclusione e la terza è quella buona: riceve palla da sinistra, si accentra, fa fuori 3 avversari – tra cui Cuadrado – con un gran numero e conclude col destro di potenza sul palo più lontano. Il pallone bacia il palo e gonfia la rete. Si va al riposo sull’1 a 0 Juve.

Il secondo tempo non regala altri gol né sorprendenti ribaltamenti di gioco e risultato. Juve e Fiorentina giocano un tempo a testa e si scambiano i ruoli: bianconeri ora più attenti e concentrati in fase difensiva, viola più propositivi e pericolosi. Non a caso, i secondi 45’ di gioco si aprono con un gol annullato alla Viola per fuorigioco millimetrico di Diakité. La Signora risponde grazie ad un errore in fase di impostazione di Pizarro: Tévez recupera il pallone, dialoga con Llorente, ma, al momento del suggerimento finale per lo spagnolo, non “aggredisce” la sfera con la cattiveria giusta. Il tanto atteso Gómez si fa vedere solo al 59’, ma non inquadra la porta di testa. Per lui non è giornata, ma non ha molte colpe, considerata la sua condizione. La svolta avviene quando Montella opera i cambi, inserendo prima Mati Fernández per Anderson, poi Wolski per Pizarro e Matos per la punta tedesca. Questi, infatti, danno più vivacità alla squadra e, in soli 15’, Matos riesce a rendersi più pericoloso di Gómez, colpendo la traversa di testa. Conte, dal canto suo, non apprezza minimamente l’atteggiamento della propria squadra – simile a quello di Verona – e decide di correre ai ripari: fuori l’esausto Lichtsteiner e Marchisio, dentro Isla e Padoin. Questa volta, nel finale di gara, non fioccano gol ma cartellini gialli. La Juve stringe i denti e porta a casa un’importantissima vittoria, che la porta a +14 sulla Roma, messa ancora più sottopressione e chiamata ad una risposta sull’ostico campo del Napoli.

Nel complesso, buona prestazione della Juve, meglio nel primo che nel secondo tempo, dove sembra abbia giocato col freno a mano tirato. Ora, i punti che la separano dalla squadra di Garcia sono 14 come le vittorie di fila in casa – eguagliato il record del Torino ’75-’76 –. Discreta prestazione della Viola, a cui spetta lo stesso discorso riservato ai bianconeri, ma invertito.

Migliore in campo Asamoah: prestazione maiuscola nel primo tempo – condita da un gol superbo –, di contenimento nel secondo, dove, tuttavia, non sfigura.


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