Lo dico subito: la Puglia è tra le mie regioni preferite, quindi questo post è di parte!
Come si fa a non lasciarsi incantare dal mare, dal sole e dal buon cibo, il tutto condito dalla naturale e coinvolgente simpatia dei pugliesi? Impossibile!
Dieci e lode anche sul versante gentilezza. Hanno un solo difetto: propongono porzioni gastronomiche giganti, e se non mangi tutto si preoccupano della qualità! Così ho aspettato mesi prima di scrivere questo post, volevo finire il rifornimento dei prodotti tipici pugliesi che mi ha spedito Gabriele, dell’albergo ristorante il Giardino.
Nel pacco della felicità c’era:
- olio extra vergine di oliva, frutto dell’adozione dell’albero di ulivo di Ecospiragli… scelta molto saggia. Questo mi ha permesso di preparare – e affogare letteralmente – sugo, bruschette e piatti vari nel vero olio extra vergine garganico … consolazione più unica che rara durante i giorni di pioggia milanese ;-)
- olive in salamoia – davvero buonissime -, credo abbiano una ricetta speciale perché in seguito le ho acquistate in un negozio qui in zona, ma, nonostante provenissero dalla Puglia, non avevano niente a che vedere!
- I crustoli, conosciuti anche come cartellate, cioè sfoglia di pasta fritta ottenuta da farina, olio e vino. Come si sa tutti i fritti sono invitanti, i crustoli, che appartengono alla categoria, non sono da meno. Ho seguito il consiglio di Gabriele e li ho farciti con miele, alla fine erano molto dolci e anche super calorici. Per fortuna non temo le calorie, quindi mi sono data alla pazza gioia!
- Marmellata di mele cotogne fatta in casa, qui si è aperto un modo. Credo di averla assaggiata con tutto, dal pane ai biscotti senza dimenticare lo yogurt e il gelato.
- Infine, ho avuto modo di brindare con il limolivo, un liquore a base di foglie di ulivo. Non l’avevo mai bevuto prima – in realtà ne ignoravo l’esistenza – è piacevole perché non molto forte e dolce al punto giusto. In un’occasione c’era anche Roberta, che può confermare la particolarità del ritrovato alcolico.
Al momento, è rimasta intatta la busta con la farina di semola per fare le orecchiette. Pare che io sia brava nel fare la pasta a mano, però sono pigra e non mi cimento spesso :-) Ma, prima o poi, le mie manine replicheranno delle orecchiette degne della migliore tradizione (più che altro lo spero)!
Se volete gustare di persona ciò di cui ho parlato potreste adottare un albero di ulivo, oppure andare di persona a trovare Gabriele nel suo albergo ristorante il Giardino: la cucina è sublime (piatti tipici) e la struttura merita perché a basso impatto ambientale!
Concludo sottolineando che lì giù in Puglia qualche ente turistico dovrebbe reclutarmi: sarei la miglior pubblicità fatta persona :-)
Anna Simone