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Produzione uva da tavola

Da Vinook @Vinook_

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La produzione italiana per l'estero


La commercializzazione dell'uva da tavola in Italia ha inizio nei mesi di giugno e luglio per protrarsi fino a dicembre e a volte fino agli inizi di gennaio. I dati raccolti dall'Istat segnano il picco di produzione e vendite nel mese di settembre, quando sembra che il consumo sia più appetitoso per gli appassionati di questa frutta, forse anche in concomitanza con il periodo classico di raccolta, che fa presupporre agli italiani che l'uva sia stata appena vendemmiata dal vigneto. Comunque questa tendenza rimane pressoché inalterata fino a novembre. Sempre osservando i dati dell'Istat, nel nostro paese si producono circa 500 mila tonnellate annue di uva, e la maggior parte viene esportata. Sono infatti ben 450 mila le tonnellate di uva italiana che ogni anno finiscono sulle tavole straniere. Si parla di una cifra vicina al 90% della produzione che pone l'uva come prodotto strategico nella bilancia commerciale del nostro paese. Dieci anni fa erano addirittura 700 mila le tonnellate esportate. A causa della crisi probabilmente si è registrato un leggero calo nella produzione, che si è ormai stabilmente attestata sui livelli prima menzionati. Insieme alle mele e ai kiwi comunque. L'uva resta un cardine della produzione ortofrutticola italiana destinata all'estero., con il nostro paese che si stabilisce sempre al primo posto nell'ambito europeo in questa speciale classifica.

Alcuni numeri


L’Italia risulta quindi al primo posto per le esportazioni di frutta come uva e mele, mentre al secondo posto si posizionano la Spagna e dalla Grecia. Per quel che riguarda l'uva da tavola, la parte del leone viene svolta dalla Puglia, con il 70% della produzione, mentre la Sicilia assesta un buon 25% del totale. Il rimanente è lasciato alle altre regioni, tra cui le principali sono il Lazio e la Basilicata che si dividono una produzione di 20 mila tonnellate, con la Sardegna che segue a 10 mila tonnellate. Questa elevata produzione occupa su tutto il territorio italiano più di 70 mila ettari. È la Germania ad importare più uve italiane di tutti i paesi europei, assorbendo circa il 25% della produzione, mentre Francia e Polonia importano ciascuno tra il 10 e il 15%. altri paesi come Spagna, Repubblica Ceca e Svizzera assorbono il 5% mentre Russia e Gran Bretagna il 4%. il resto si distribuisce in circa 60 paesi diversi, molti nemmeno europei.

La Puglia


Come detto la gran parte della produzione italiana proviene dalla Puglia, regione che riesce a rispondere al meglio alle esigenze del mercato, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. In particolare la qualità fa della Puglia una regione speciale, grazie al lavoro dei viticoltori sempre impegnati nel far rendere al meglio le loro uve sfruttando anche le nuove tecnologie e le nuove varietà. Si segnalano infatti crescite di estensioni per nuovi sottotipi, di cui quelli senza semi segnano un bel +10%, per assecondare le esigenze e le richieste dei consumatori. Inoltre sono molto attivi gli enti sperimentali che contribuiscono a questa crescita.

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