Da sempre paese in grado di elevare a kolossal cinematografico qualsiasi sciagura, negli USA è partito un tam tam sulla pericolosità delle perforazioni del super vulcano nei Campi Flegrei. Perforazioni che, secondo la loro fervida immaginazione, potrebbe causare la fine del mondo cos' come previsto dai Maya, nel dicembre del 2012.
La notizia viene riportata dal portale yahoo:
Negli Usa è già partito il tam-tam che rischia di appassionare l’opinione pubblica ben oltre la calura di quest’estate 2012. A provocare nuove suggestioni catastrofiste ci ha pensato la notizia che dalla fine di luglio sono cominciate le perforazioni ai Campi Flegrei, nei pressi di Napoli. Si tratta di un progetto, il Deep Drilling Project, coordinato Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e da Ulrich Harms del German Research Centre for Geosciences di Postdam, che esplora il supervulcano campano, una grande caldera estesa nei Campi Flegrei. Questo tipo di strutture, non più di una decina nel mondo, sono individuate a livello del suolo, non sono associabili al collasso di precedenti edifici vulcanici e dovrebbero essere generate da un punto caldo che è situato in profondità sotto di esse. E soprattutto fino ad ora si sono rivelate assolutamente innocue, anche se nelle aree circostanti le caldere si trovano chiare tracce geologiche di imponenti eruzioni passate. [...]
Magari hanno ragione i media americani ad essere così preoccupati da una possibile eruzione provocata dalla perforazioni. Del resto i Campi Flegrei non sono lontani da Pompei, teatro nel 79 d.C. di uno dei disastri geologici più famosi della storia con circa 2mila morti. E tra l’altro mancano pochi giorni all’anniversario di quella terribile eruzione che dovrebbe essere avvenuta, secondo Plinio il giovane che ha descritto l’evento, il 24 agosto. Come se non bastasse gli Usa hanno in casa uno dei supervulcani più noti: quello di Yellowstone, una spettacolare successione di supercaldere che si sono formate nel corso di 15 milioni di anni sopra un pennacchio di magma proveniente dal mantello. Nel 2005 un documentario della Bbc effettuò una simulazione computerizzata degli effetti di un’eruzione proprio nei pressi del famoso Parco americano: gli interi Stati Uniti coperti con uno strato di ceneri vulcaniche di almeno 1 cm, la distruzione totale di qualsiasi cosa si trovasse nelle vicinanze e l’uccisione di piante e animali. Se poi ci mettiamo anche il fatto che dall’altra parte dell’Oceano sono da sempre maestri nel riempire le sale cinematografiche con film catastrofici, il quadro è completo. Chi non ricorda “Armageddon”, una pellicola di grande successo che ormai nel 1998 parlava di giudizio finale e si ispirava all’Apocalisse? Quella volta gli uomini si salvarono dall’impatto con un pericoloso asteroide. Riusciremo ad evitare anche le bizze dei supervulcani?
E allora prepariamoci a vedere Bruce Willis tra gli scogli di Via Napoli e il cimitero dell'Italsider pronto a fermare la minaccia del supervulcano...God Bless Campi Flegrei...