Harry Clarke (1889-1931) è senza dubbio una figura rivoluzionaria nel panorama artistico irlandese, il suo principale esponente della scuola simbolista, eppure non si è scritto molto su di lui, in relazione alla grande influenza sull'arte dell'epoca, come della successiva, che le sue opere hanno generato. Fu un precursore e modello della nuova iconografia femminile, trasportando nei suoi lavori le idee e filosofie dei primi vagiti dell'emancipazione femminile, che si articolavano nella moda e nei vestiti, oltrepassando le vetustà vittoriane per dirigersi verso una nuova immagine, caratterizzata dalla pulizia delle linee, facilmente riscontrabile nelle illustrazioni di Clarke. L'artista inserisce forti simbolismi, utilizza nuove interpretazioni dell'iconografia classica femminile, come i capelli, un simbolo antico che Clarke collega e cuce alla sessualità, alla depravazione, ma anche a bestialità e malignità, come per altre opere con soggetti maschili o creature fantastiche, o il simbolismo floreale, rielaborato e capovolto anch'esso, seguendo la strada aperta dalla poetica di Baudelaire con i suoi Fiori del Male. Fiori che diventano componenti del corpo femminile, capelli che si trasformano in creature, abbandonano l'anima dei proprietari. Sinistre visioni, interpretazioni che rendono il simbolismo di Clarke decisamente all'avanguardia, temi che si proietteranno nel futuro, come nella filosofia delle opere di Jackson Pollok (1912-1956)
Ma il titolo di questo articolo, Profondo Nero, dichiara di voler fare luce su alcune opere in particolare dell'artista, soffermandosi sulle illustrazioni realizzate per i racconti di Edgar Allan Poe; china, bianco e nero, fantasmi che Clarke anima nell'oscurità. Tra i tanti artisti che hanno illustrato le opere di Poe sicuramente Harry Clarke è tra i più efficaci, insieme a Aubrey Beardsley (1872-1898). Alcune delle opere dell'artista qui riportate interpretano i racconti di Poe con una creatività in equilibrio con le oscurità tracciate da Poe, rievocando le pagine, le emozioni che abbiamo esplorato leggendo racconti come La Maschera della Morte Rossa, Il Cuore Rivelatore, Il Pozzo e il Pendolo.
Harry Clarke - La Maschera della Morte Rossa
Le interpretazioni di Clarke interiorizzano i racconti, fagocitando e dilatando, ma senza una vera e propria deformazione. Linee che congiungono forme, ma anche follia e terrore, tratti e contrasti che costruiscono un ponte immaginario che percorriamo senza vederne più la fine, sospeso tra due realtà contrapposte, tra la bianca apparenza e il profondo nero delle verità più nascoste, celate nella misteriosa e oscura psiche umana. Si tratta di una espansione senza fine della narrativa di Poe.
Harry Clarke - Il Pozzo e il Pendolo
Queste opere rappresentano una magnificenza descrittiva, dove ritroviamo i simbolismi di Clarke, dai capelli, agli abiti, ai fiori e alle piante che compenetrano uomini, donne, creature, gli ambienti stessi a cui l'artista dona vita propria, anima vegetale e oscura che contengono storie e frammenti, si fanno abitare e attraversare senza passività, partecipando agli eventi in modo inequivocabile. Un Profondo Nero che anche quando accoglie pallidi colori, privi di una luce interna, è sempre oscuro e impenetrabile. Dentro, nella psiche umana, la nera realtà è avvolta da una lunga veste, inaccessibile al sole. Clarke è tra i pochi a saper portare alla luce, attraverso i suoi volti di nebbia e di vento, qualche spiraglio di immortale oscurità.
Harry Clarke - Il Cuore Rivelatore