Finisce qui? Giammai: Berlusconi ha chiesto 28 presidenze nelle Commissioni parlamentari, portando in auge nomi così puliti e trasparenti da profumare ancora d’incenso. Fra questi spiccano i volti del ciellino Celeste per eccellenza, Roberto Formigoni, e del buon Antonio Razzi, uomo mite ed elegante, quello con la faccia da intellettuale. Per la giustizia si è delineato l’accordo: il Pdl ha voluto fermamente Nitto Palma e sul suo nome ha puntato le fiches della propria dote elettorale. Lo stesso Nitto Palma che diede battaglia all’interno del partito per candidare Nicola Cosentino, noto alle procure come Nick O’Mericano, considerato il braccio finanziario ed istituzionale del clan dei Casalesi. Lo stesso Nitto Palma che, secondo fonti interne, a urne chiuse avrebbe confessato a Brunetta: “coi 300.000 voti di Nicola avremmo vinto”. Peccato.Intanto Alfano, dopo aver pianto il senatore Andreotti, altro volto storicamente pulito della politica italiana, dalla sua pagina facebook ha ricordato le intemerate contro la mafia di Giovanni Paolo II. Pazienza se il suo principale ritiene Vittorio Mangano, pluriomicida legato a Cosa Nostra, un autentico eroe e se nelle fila della strana maggioranza siede, fra i banchi del Pdl, Antonio D’Alì, già rinviato a giudizio in merito ai suoi rapporti con Messina Denaro.Sul capo del capo, poi, si è abbattuta nuovamente la scure giudiziaria. Dismessi gli abiti da statista, il Cavaliere ha tuonato: “per ora il Governo non è a rischio”, confermando come la stabilità del paese dipenda, in ultima analisi, dalle sue vicissitudini penali. Pochi conflitti, troppi interessi. Insomma, tutto procede secondo i piani: il Pd è alle strette, il Pdl recupera nei sondaggi e le analisi di Grillo contengono sempre gotici richiami alle camere mortuarie. A proposito, caro Beppe, con l’avvento in Parlamento di Crimi e degli altri lord, non doveva tornare di moda “l’onestà”? O volevate dire “Rodotà” e vi siete confusi?
G.L. - Mondoperaio