foto presa in prestito dal web
Oggi sarebbe l'ultimo giorno utile per partecipare alla rubrica del giovedì sulla primavera ( "Una stagione: la primavera" di Kosenrufu Mama). Purtroppo non ho foto adatte allo scopo, complice la lunga inattività della mia reflex.
La stagione è ormai agli sgoccioli, le foto di qualche settimana fa mi sembrano tremendamente inattuali; ieri pomeriggio Google mi ha informato che qui si registravano i 30°C, e credetemi: si sentivano tutti.
E quindi, mentre io continuavo a cercare in giro i colori della primavera, l'hibiscus è fiorito e sfiorito e anche l'echinopsis... beh, che c'è? Non sapete cosa sia un echinopsis?
Ma ragazzi, dove vivete? Va be', solo per voi, lo chiamerò volgarmente "cactus".
Dunque l'echinopsis, volgarmente definito "cactus", a casa nostra è anche detto "ahi-ahi"; fiorisce al principio dell'estate, normalmente: dei meravigliosi fiori rosa dal delicatissimo profumo che lui spara verso il cielo su lunghi steli spinosi, affatto armoniosi. Durano una notte, e il giorno dopo appassiscono di già. L'emblema stesso della fugacità della bellezza.
Il gelsomino invece no. Tecnicamente detto "rincosperma", non può certo vantare un nome poetico: chi di voi gradirebbe essere chiamato rincosperma? No, dico, a sentirlo si direbbe un'apostrofe non troppo gentile ("Rincosperma, vieni qua!"). Fortunatamente non è permaloso, dato che il nome gli è stato affibbiato da quegli intelligentoni di botanici, se lo tiene, ed ama farsi chiamare comunemente "gelsomino".
E' modesto, piccolo, fa del numero la sua forza, ma non si nasconde nel branco. Malgrado le dimensioni minute, il piccolo fiore sa emanare un profumo intenso e penetrante, che io associo in maniera indissolubile alle notti estive.
E così l'altro pomeriggio, pedalando sempre con la pupa infilata nel suo seggiolino sul manubrio, veniamo inondate da questa ventata di estate, ed io lo riconosco, e sussulto: gelsomino!
E' fiorito il fiore della mia bambina, il piccolo gelsomino impertinente.
Il fiore della rivolta, che quest'anno è divampata sotto il suo nome dal nord-Africa al Medio-Oriente: la rivoluzione dei gelsomini, la chiamano.
Prendo in prestito questa dal web, perché per me il gelsomino rappresenta bene questo passaggio, l'ingresso della stagione calda, le notti insonni sulla terrazza a prendere una boccata d'aria, diventando i nostri corpi festino per le zanzare, già in discreta attività da metà marzo quaggiù.
I gechi che gironzolano sul muro, attorno alla lampada, a caccia di prede, i pomeriggi incandescenti, ad attendere che cali un poco il caldo per poter uscire di casa.
Iniziamo a congedarci dalla primavera, avvolti dal profumo del gelsomino.
Vi lascio con il curioso echinopsis.
PS
Anche se non partecipo alla rubrica con questo post, lasciate che raccolga qui tutti i miei appunti "primaverili" di quest'anno:
Una stagione: la primavera #1
Una stagione: la primavera #2
Una stagione: la primavera #3
Una stagione: la primavera #4
Una stagione: la primavera #5
La mer au printemps