La condizione di sfigato viene percepita dal precario nel momento in cui nella sua mente si affaccia un progetto. Progetto e precario sono due parole che fanno a cazzotti l’una con l’altra: infatti anche se sono allitterranti tra di loro, non a caso il suono che hanno in comune è pr che ricorda molto da vicino una pernacchia. Infatti è l’eco di quest’ultima che il precario ode quando inizia a progettare.
Quando il precario decide di programmare qualcosa per il futuro vuol dire che è riuscito ad avere un contratto a tempo determinato, vuol dire che riceve una busta paga dopo 5 mesi di assoluta astinenza: ubriacato da questa folle e temporanea stabilità, il precario pensa di essere diventato una persona normale e inizia, per l’appunto, a progettare, forse un viaggio, forse un’operazione al proprio cane, forse un corso di scrittura creativa di alto livello. Insomma tante cose si affastellanno nella mente del precario.
Il precario si trasforma in ragioniere, fa il calcolo di quante buste paga riceverà, toglie le spese per l’affitto e per la casa, toglie i debiti che ha accumulato nell’arco dei 5 mesi, e alla fine si rende conto di non poter rinunciare ad un intero stipendio per il suo progetto, perchè il povero precario deve pur mangiare : in fondo non è colpa sua se non può risparmiare (altra parola che il precario riesce a malapena a pronunciare).
Il precario, però, è una creatura dalle mille risorse e decide di chiedere informazioni sulla possibilità di chiedere un prestito alla Banca.
Precario speranzoso.
Il precario si presenta alla signorina Unicredit, una ragazza simpatica ed umile. Le chiede se è possibile chiedere un miniprestito (se è mini, pensa il precario, ce la faccio a restituirlo, che poi io non sono mai andato in rosso, forse due volte.. di 20 euro, ma su! sono o non sono,in fondo, un cliente affidabile!); certo risponde la signorina Unicredit; il precario chiede se potrebbe essere un problema il fatto che sia un precario della scuola, e la Signorina Unicredit sgrana i suoi occhi azzurri e fa un cenno di assenso col capo. Però ha un’idea: il prestito potrebbe essere cointestato con qualcuno che faccia da garante. Il precario è contento pensa alla madre, il suo sponsor, ma nel momento in cui pronuncia quelle lettere M-A-D-R-E , quella idea gli muore sulle labbra, perchè il precario, essendo intelligente, aggiunge che però suo madre ha 77 anni, sarebbe un problema? La Signorina Unicredit, serra le labbra strizza gli occhi e ancora un cenno del capo che sta per Sì che è un problema. Ma vuole che mia madre non sopravviva almeno un anno per estinguere il prestito? pensa il precario, ma non lo dice.
Mi spiace dice la Signorina Unicredit; alza le spallucce il precario, e dice vabbè vorrà dire che farò una rapina in banca!; ahah ride la signorina Unicredit, ahah! ride il precario, che sarà pure sfigato, ma ha un gran senso dell’umorismo.
Ahah.
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