Qualche settimana fa, presa dai miei soliti dubbi amletici, ti ho domandato se tu preferivi suddividere i progetti in piccole parti da gestire quotidianamente, o svolgerli in maniera continuativa. Ti ricordi?
Naturalmente il dubbio non si è esaurito in una sola giornata, e grazie a qualche commento su twitter, grazie al sondaggio e alle mie sperimentazioni sul campo, sono finalmente giunta ad una conclusione.
Personalmente ho sempre preferito riempire le mie giornate di molti progetti differenti, naturalmente quando bollono in pentola. Di recente però vivere giornate multicolor mi ha creato una certa confusione e molte si chiudevano in maniera sconclusionata. Hai mai la sensazione di aver fatto tanto ma di non aver concluso niente?
D’accordo mi sono detta, è tempo di cambiare. E ho sperimentato una nuova tecnica: quella di concentrarmi (quando possibile) su un solo progetto al giorno. Risultato? Scopriamolo subito.
Un giorno, più progetti
Il modo migliore per fare un quadro preciso della situazione è quello di stilare una bella lista di pro e contro, e i pro che si possono riscontrare nel lavorare ogni giorno su più progetti sono tanti (non avrei utilizzato questa tecnica per tanti anni altrimenti).
Pro 1 – Il cambiamento
Non hai tempo di abituarti ad un progetto che già ne hai in mano un altro. In questo modo non ho mai avuto la possibilità di annoiarmi o di rendere il mio lavoro abitudinario, una vera dannazione per un lavoratore chi ha scelto di vivere una vita creativa.
Pro 2 – Giornate belle perché varie
Alle nove del mattino parliamo di turismo, alle undici di cucina, a mezzogiorno scriviamo un pezzo sul lavoro freelance e il pomeriggio lo dedichiamo tutto al giardinaggio. Insomma la giornata più che lavorativa è di scoperta, e il cervellino del buon freelance è perennemente stimolato.
Pro 3 – Il cliente più ti sente più è felice
Gestire ogni giorno una marea di micro progetti consente di rimanere in contatto quotidiano con il cliente, che diciamocelo, quando non sente il suo freelance per qualche giornata pensa subito che il lavoro sia stato abbandonato, dimenticato, trascurato. Far sentire la propria presenza al cliente è senza dubbio un pro da non sottovalutare: d’altronde il progetto presto o tardi si esaurirà, e un cliente che si è trovato bene con te, quando gli ricapiterà un progetto interessante, te lo proporrà di certo.
Contro 1 – Maledetta distrazione
E’ il mio tallone d’Achille. Quando saltello da un progetto all’altro durante la mia giornata lavorativa mi distraggo come una bambina al luna park, come un bambino in un campo da calcetto, come un’adolescente in un negozio di scarpe o davanti alla play station … insomma ci siamo capiti no?
Tra un impegno e l’altro le pause il più delle volte erano infinite. Tutto nasce con una micro sosta per il caffè, o con una telefonata all’amica e dopo una buona mezzora di nulla fare butti lo sguardo all’orologio e di colpo chiudi tutte le finestre aperte e tutte le conversazioni in corso: la pausetta non doveva essere lunga un quarto d’ora?
Contro 2 – Progetti infiniti
Ecco un altro piccolo grande problema che chi decide di vivere in multicolor le proprie giornate lavorative deve affrontare: si sa quando si inizia con un progetto, ma non si sa quando il progetto finisce.
Ti faccio un esempio: mi è stato passato un bel lavoro sulle mete turistiche più gettonate della Sardegna per un totale di 150 articoli. Perfetto! Inviando 3 articoli al giorno il lavoro si sarebbe concluso di lì a qualche mese con il risultato di non veder mai la fine del proprio lavoro e nel caso di pagamenti posticipati, di veder molto da lontano la concretizzazione monetaria del proprio impegno.
Un giorno, un progetto
Pro 1 – Scritto e pagato
Se lavori a progetti, svolgendoli possibilmente in una sola giornata, o quando molto impegnativi in più giornate, vedi presto la fine di un lavoro ed il rispettivo pagamento. La mansione inoltre non diventa routine e la si svolge con un certo entusiasmo che è proprio di tutti gli incarichi nuovi.
Pro 2 – Distrazioni va de retro
Non dovendo prendere in mano diversi progetti si “dovrebbero” evitare i momenti morti alla ricerca della giusta concetrazione. D’altronde se ti focalizzi su un argomento, anche dopo una più o meno breve pausa, riprendere il filo del discorso è semplice.
Pro 3 – I guadagni
Ho provato a lavorare seguendo questa tecnica per due settimane prima di buttar giù questo pezzo, e ho notato un incremento nei guadagni. Lavoro più rapidamente, ottimizzo meglio il tempo, esaurisco più velocemente un lavoro, e la mattina quando apro l’agenda la domanda è “Oggi che mi tocca?” Naturalmente il discorso è valido nei periodi durante i quali il lavoro è presente in quantità discrete, ma credo che con le dovute modifiche, potrebbe funzionare anche in periodi di secca.
Contro 1 – Il cliente e la sindrome dell’abbandono
So che sembra assurdo, ma credo sinceramente che alcuni clienti ne soffrano. Ne soffrirei anche io se, commissionato un lavoro, non sentissi più chi si è proposto per svolgerlo.
Il problema si può risolvere facilmente spiegando al cliente che avrà nostre notizie una volta alla settimana, e condividendo con lui la propria tecnica di lavoro. D’altronde ricevere un articolo al giorno, o 5 il venerdì a conti fatti è uguale (se non in casi particolari).
Contro 2 – Perdere una giornata di lavoro
Se hai optato per questa tipologia organizzativa, perdere una giornata è il delirio! Per “tappare il buco” dovrai fare le ore piccole o incasinarti le giornate successive.
Cosa ne pensate?
Noi Freelance siamo belli perché siamo vari: i risultati del sondaggio ne sono stati un esempio.
Il 45% di noi non ha una regola fissa e in base alla propria ispirazione giornaliera procede.
Il 39% preferisce riempire la propria giornata di tanti piccoli mini progetti ed il 15% di noi è categorico: meglio un progetto alla volta.
Anche i tweet ricevuti sono stati davvero interessanti, per cui come consiglia Riccardo nel suo interessantissimo post “ 6 (+1) modi alternativi per usare gli embedded tweets sul tuo blog“, ho deciso di inserirli!
@EssereFreelance …io tutte in blocco tutta la vita..altrimenti mischio tutto e viene fuori un frittatone”
— francesca mancini (@giardinoblu) Marzo 27, 2012
@EssereFreelance bella domanda! ancora indecisa tra i 2 metodi, tendo xò alla suddivisione dei progetti dedicandogli un po di tempo tt i gg
— Comunicazionare (@comunicazionare) Marzo 27, 2012
@esserefreelance: @checcao Per me un lavoro diviso è un lavoro svolto a mente fresca: dopo 2 ore concentrato su qualcosa devo cambiare!
— Riccardo Esposito (@RiccardoE) Marzo 27, 2012
@RiccardoE @esserefreelance anch’ io sono un po’ così, preferisco cambiare, ma a volte tra un lavoro e l’altro mi perdo un po’ per la strada
— Francesca Oliva (@checcao) Marzo 27, 2012
@EssereFreelance piccole parti, per ognuna un tot di attenzione e lavoro
— Beatrice Niciarelli (@BeaNicia) Marzo 27, 2012
@EssereFreelance io ragiono spesso a mezze giornate, o a blocchi di 2 ore. Dà continuità e permette di mettere mano a diverse cose.
— Anna Baldo (@anna2baldo) Marzo 27, 2012
E tu?
Come la vedi?
Photo Credit Paddy Donnelly
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