Art e la strana scelta
Quando c’è di mezzo la voglia d’imparare come si fa a dire di no? Se siete capaci di farlo vi chiedo la cortesia di non venire a curiosare fra le pagine sconclusionate di questo diario! Non abbiamo i requisiti minimi per entrare in empatia!
Quello della foto qui sopra è Art, o più precisamente la sua foto su Facebook. L’avete incontrato in più occasioni, quasi ogni volta che vi ho parlato di Isaan ed è il motivo per cui in questi giorni scrivo di meno.
Un passo indietro: qui siamo in piena estate e fra poco festeggiamo il capodanno quindi è il periodo perfetto per avere le scuole chiuse. Ovviamente se sei in vacanza e non hai niente da fare nel tuo villaggio sperduto nel mezzo del niente non è come se non devi andare a scuola ma hai a tua disposizione tutto quello che desideri.
Art è come tanti ragazzi di 14 anni, avido di sapere, conoscere, sperimentare, imparare, vedere, girare, viaggiare…ma… non ne ha le possibilità. Non mi metto a raccontarvi la sua storia “strappalacrime” ma vi spiego il perché di quella foto su facebook!
La Pasqua, oltre che con la torta al formaggio, l’ho festeggiata con l’arrivo a casa di Art. Gli stiamo (perché in questo progetto ovviamente non sono solo, non avrei potuto) regalando le vacanze estive a Bangkok, LA SUA PRIMA VACANZA IN 14 ANNI! Quando sono stato a Sakhon Nakhon poco prima della chiusura delle scuole per la pausa estiva, sua nonna, con orgoglio, mi ha mostrato il cellulare che aveva ricevuto in premio dalla scuola per essere stato lo studente più bravo e diligente della provincia. Un telefono che usava solo per giocare non avendo i soldi per ricaricarlo e che gli è costato un intero anno scolastico levatacce e lunghe camminate per arrivare a scuola. Non che si ammazzino di studio da queste parti ma Art, quando gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto trascorrere qualche giorno a Bangkok, non ci ha pensato 2 volte a dire sì pur sapendo che si sarebbe dovuto impegnare con l’inglese.
La sua prima volta in una metropoli, la sua prima volta in un treno, la prima volta in piscina, in un museo, con un PC tutto per sé, con il microonde al posto del braciere… come ve le racconto queste cose? Non ce l’ho le parole per descrivere i suoi occhi mentre fa per la prima volta un’esperienza che in Italia quelli della sua età la fanno forse ancora dentro ad un passeggino. Non so come farvi capire la gioia che prova (e di riflesso provo anch’io) per ogni parola d’inglese che riesce a memorizzare o per ogni piccolo traguardo raggiunto. Perdonatemi ma mi sento egoista e queste cose me le tengo per me! C’è chi mi ha chiesto via Facebook che fine ho fatto, come mai non metto foto su foto o non scrivo come faccio di solito: uno “social media addicted” come me si è fatto taciturno.
2 giorni fa la sua prima frase letta e scritta in inglese e così ha cambiato la sua immagine si profilo per far sapere a tutti i suoi amici (molti dei quali solo virtuali) che sta imparando… che ha la possibilità di fare quello che è giusto che un quattordicenne possa fare. Ma non mi dilungo… stiamo per andare al cinema, ovviamente la sua prima volta!
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