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Progetto furbetto

Creato il 19 luglio 2012 da Patuasia

La Regione ha promosso un nuovo grande evento, il Premio Biennale di Arte Europea a Saint Vincent denominato SVEART (Saint Vincent European Art). Obiettivo: riportare i fasti trascorsi nel paese del Casinò fallito. Come è nato il tutto? Nel modo più banale e semplice possibile. Un curatore torinese, Paolo Levi, conoscitore della Valle e delle casse regionali, ha presentato la proposta su un paio foglietti e ha atteso la gentile risposta. Lo stringato progetto che è stato approvato, prevede il coinvolgimento delle più prestigiose Accademie e Istituti d’arte nei ventisette stati membri dell’Unione europea. Per ogni Paese verranno selezionati due artisti, un uomo e una donna a cui verranno richieste due opere da esporre. L’evento è previsto per il 29 novembre del 2012. Costo sostenuto dalla Regione e dal Casinò: 500.000 euro. Per una vera Biennale d’arte questa cifra è ridicola, per questa “novità assoluta” è enorme, seguitemi. Per l’ideazione e il progetto della manifestazione verranno spesi 12.000 euro, cioè il tempo per la stesura di due paginette a cui si aggiungono altri 18.000 per la curatela espositiva e i contributi critici. Trentamila euro per seimila battute spazi inclusi, visto che lo sforzo della selezione delle opere sarà a cura degli artisti medesimi i quali a loro volta verranno scelti dai direttori delle loro accademie di frequenza. Gli artisti giovani e sconosciuti non rappresentano un costo così come i loro selezionatori che verranno ricompensati con un soggiorno spesato (dalla cifra in preventivo potranno portare tutta la famiglia!). La curatela di un’esposizione è altra cosa e comprende una linea di lettura, un percorso storico-critico che in questo caso non c’è, la ricerca e la scelta delle opere. Per SVEART si tratta solo di raccogliere il materiale già selezionato e imbrigliarlo in un contesto espositivo (mettere due chiodi), ma per far questo si aggiungono altri costi di segreteria generale e coordinamento: ben 168.000 euro che aggiunti agli altri 30 fanno 198.000 euro. Questa cifra solo per qualche contributo critico, mettere insieme le opere e per… l’ideazione! Abnormi anche i costi del sito Internet: 24.000 euro, dell’applicazione IPHONE – IPAD: 6.000 euro, dell’inaugurazione: 36.000 euro (nel buffet si prevedono pinne di pescecane, nidi di rondine e tartine imburrate  con polvere d’oro!) e dell’ospitalità: 40.000 euro. La pubblicità che è l’aspetto che maggiormente dovrebbe interessare l’amministrazione regionale, richiede costi inspiegabilmente bassi: 24.000 euro come a dire che all’ideatore di SVEART di pubblicizzare l’evento poco importa. Insomma si tratta del classico progetto-furbetto che, come dice giustamente il consigliere di Alpe Alberto Bertin, non è stato valutato seriamente nei suoi obiettivi e ricadute economiche e sociali sul territorio, non esistendo ahimé una seria programmazione culturale complessiva.


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