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partecipanti cliccando sulla scritta qui sopra.
Buona lettura!
Francesca Cerutti
Francesca ha studiato presso il Dams di Torino discutendo una tesi sulla fondazione della United Artists, e a gennaio conseguirà la laurea magistrale. Ha creato con delle ex compagne di corso la rivista ArtInTime, collabora con la compagnia Musical Box in qualità di assistente di scena, con Musical Diocesano in qualità di autrice, regista e assistente di scena e con alcune case editrici.Scrive delle sue passioni - libri, cinema e musical - sul suo blogLife in Technicolor
L'opinione di FrancescaQual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo?
Premesso che è molto difficile passare da libro a film, perché si passa da un prodotto cartaceo fruibile in un tempo scelto dal lettore, a uno composto da immagini dove il tempo viene imposto dal regista, è davvero difficile apprezzare le trasposizioni cinematografiche. Ognuno di noi in qualità di lettore si costruisce dei suoi personaggi, con un loro volto, vede le storie che legge con i suoi colori, i suoi luoghi e nel momento in cui deve confrontarsi con l’immaginario del regista spesso è facile trovarsi in disaccordo. Nonostante questo, mi diverto moltissimo a fare confronti tra libri e film.La più grande delusione cinematografica, forse quella che ha segnato maggiormente la mia vita, è avvenuta quando avevo quattordici anni e sono andata al cinema l’8 dicembre 2001 a vedere il primo Harry Potter. Ricordo perfettamente la data, perché era festa (e perché conservo ancora il biglietto, anche se sbiadito!) e penso che quel giorno come non mai ho capito che il cinema e i libri erano davvero due mondi discordanti. Sono uscita dalla sala e ho detto con la mia amica: “Che schifo!”. Scusate la schiettezza, ma a quattordici anni gli scarti semantici delle parole sono inesistenti e il vocabolario è alquanto limitato, quindi l’espressione più diretta e chiara che avevo a disposizione per descrivere quel film era quella. Non mi è mai piaciuto il montaggio di Harry Potter e la pietra filosofale, sono state cassate scene fondamentali, altre sono state rilocate, si sono anticipate alcune cose, posticipate altre…insomma, la mia Hogwarts non era quella di Columbus e anche il mio Harry aveva un volto differente e con lui tutti gli altri insegnanti. Essendo una battaglia contro i mulini a vento, mi sono dovuta arrendere, ma fortunatamente gli altri film sono migliorati, forse ho imparato ad accettare il terribile demone dell’adattamento cinematografico, e, seppur con qualche scivolone, erano un briciolo più guardabili del primo.
Tra gli apprezzati, è difficile, ma penso di poter mettere: Il ghostwriter di Robert Harris, nella versione cinematografica di Polansky, che detta così sembra ne esistano altre, no è l’unica! Era ben fatto e gli attori erano perfetti, anche i luoghi…ottimo lavoro!
Poi c’è un altro adattamento che ho apprezzato, ma quello che sto per dire è da tenere buono al 50%, mi spiego. Il film in questione è Espiazione, il libro non l’ho terminato e non ricordo nemmeno il perché, so solo che ho visto il film prima di arrivare alla fine e per quanto ho letto, ho apprezzato molto la trasposizione cinematografica. Quindi questa è una di quelle affermazioni con riserva, che però mi sento di dare perché McEwan aveva apprezzato molto il lavoro fatto dal regista e dallo sceneggiatore, quindi ho le spalle abbastanza coperte. No?
Attingendo dal passato, qui so già che qualcuno potrebbe mandarmi a quel paese, ho trovato piacevole l’adattamento di De Sica del romanzo di Bassani: Il giardino dei Finzi-Contini. Ho un debole per questo romanzo, in particolare apprezzo il personaggio di Micol, che trovo sia ben reso nel film.
C’è un libro che le è piaciuto per la sua capacità di far immaginare i fatti narrati in modo nitido, quasi come ne potesse vedere le scene come in un film? C’è uno scrittore che apprezza particolarmente per il suo talento nello scrivere scene di questo "tipo"?
Uno scrittore che apprezzo moltissimo, contemporaneo, è David Nicholls, autore di Un giorno, Il sostituto e Le domande di Brian. È meraviglioso il suo modo di raccontarti i personaggi e di collocarli nel tempo e nello spazio. Un altro genio indiscusso è Ian McEwan, che è in grado di trasportarti nei luoghi che racconta. Stephen King, maestro di scrittura al quale mi inchino con rispetto, riuscire a raccontare come lui non è semplice, è in grado di servirti anche la scena più complessa nel modo più semplice possibile. Tolkien: l’uomo delle descrizioni dei paesaggi. Fitzgerald, un mito senza tempo che con le sue parole ha raccontato ai posteri l’eta del jazz.
Dickens, capostipite di tutti. E su Dickens forse è bene che faccia un appunto. Credo che citarlo in relazione al cinema sia quasi scontato, però davvero, se pensiamo che quando c’era Dickens il cinema ancora doveva essere inventato, leggere a posteriori le sue opere dimostra quanto egli in realtà fosse cinematografico nello stile e nella scelta dei personaggi. È impossibile leggere David Copperfield e non immaginarsi l’orfanotrofio, le fabbriche, i volti, la Londra dell’epoca. I libri che apprezzo sono quelli scritti da questi autori, non li ho letti tutti, però quelli che ho letto ve li consiglio.
La Rowling poi è un’altra bravissima scrittrice, non posso non citarla!
Non riuscendo a individuare un romanzo nello specifico per dire: è lui quello cinematografico, il più cinematografico, vi consiglio di spulciare tra le opere di questi autori, se ve ne capita una che non è cinematografica…vi chiedo scusa! Sarebbe alquanto divertente!
C’è un libro che ha letto di cui sarebbe curioso di vedere la versione cinematografica?
A dire il vero più di uno. C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari, libro ambientato sull’isola di San Giulio, sarebbe divertente vederlo in versione cinematografica, potrebbe dare del filo da torcere a certe commedie inglesi.Altro libro: Artemis Fowl di Eoin Colfer, a dire il vero è una saga. Ma sono molto belli e cinematografici, doveva uscire il film poi non si è capito cos'è successo…
Mi rendo conto di aver citato due libri per ragazzi, quindi pensando al mondo dei più grandicelli, credo che mi piacerebbe vedere un film tratto da La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace , Squeegie Boogie di Federica Frezza, Il crimine di Lord Arthur di Oscar Wilde.
Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso?Certo, se vale, ho acquistato un libro della Oggero, nello specifico La collega tatuata, solo dopo aver scoperto che dai suoi libri è stata realizzata la fiction Provaci ancora prof. Non sono una fan della fiction italiana, ma questa è carina, concedetemelo!
Cinematograficamente parlando, ho letto Il Grande Gatsby dopo aver visto il film, e leggerò Gli ultimi fuochi dopo aver visto anche questo film, dico leggerò perché sono sul comodino in attesa. Se vado avanti di questo passo rinominerò il mio comodino Casablanca e ogni libro inizierà a dire: “And wait, and wait, and wait!” (scusate lo scivolone cinematografico…)
Tornando a cose serie, ho visto e amato Via col vento e mi sono detta: devo leggerlo! (Indovinate dov’è? Ho troppi libri in lista!)
Ho comprato e letto Il postino suona sempre due volte di Cane dopo aver visto Ossessione di Visconti, mio fratello (ma lo avrei preso anche io) ha preso Timeline di Michael Crichton dopo aver visto l’omonimo film di Richard Donner, ho comprato Il giardino delle magie di Alice Hoffman dopo aver visto Amori e incantesimi di Griffin Dunne (okay, questo è banale…ma rientra tra le cose fatte a quattordici anni, vedi sopra per la spiegazione!), Nati due volte di Giuseppe Pontiggia dopo aver visto Le chiavi di Casa di Amelio, ma mi è capitato anche con libri come Le cronache di Narnia, Stardust, Cuore d’Inchiostro, La bussola d’oro, Chocolat, Colazione da Tiffany, The Help,… e ho il coraggio di citare anche Il diavolo veste Prada e I love shopping, per quest’ultimo ha inciso molto un esame che stavo preparando e che mi richiedeva letture completamente disimpegnate!
Le è capitato di leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore che pensa sarebbe perfetto nel ruolo? Se sì, chi e per quale personaggio?
Onestamente no. Preferisco creare personaggi miei. Ecco perché poi viene voglia di strozzare i registi, però per divertirci, prendendo C’era due volte il Barone Lamberto, uno dei libri di cui mi piacerebbe vedere una trasposizione cinematografica, penso che sceglierei per il ruolo del Barone Lamberto Jim Carrey perché dovrebbe invecchiare e poi ringiovanire, mentre per fare il nipote antipatico sarebbe spettacolare Rupert Everett, ma non saprei…è difficile scegliere! Non sono in grado di fare i casting, ahi ahi!