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Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina Biondi

Da Dalailaps @dalailaps
 Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina Biondi
Potete leggere il manifesto del progetto e la lista dei 
partecipanti cliccando sulla scritta qui sopra.
Buona lettura!
Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina BiondiGiuseppina Biondi
Giuseppina Biondi: classe 1985, dottoressa in Ingegneria Industriale, amante di gatti e divoratrice di libri.
Adora di tutto ciò che è gotico, metallara dalla nascita e karateca (in pensione).Ama l’arte, la filosofia e adora scrivere.
Fa parte di due blog collettivi che trattano tematiche di genere e ospitano diverse rubriche riguardanti il mondo femminile e il contributo delle donna alla storia.
   
L'opinione di Giuseppina.Qual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo?
Nonostante preferisca perdermi fra le pagine di un libro lasciando che la mia immaginazione si sfreni nella creazione di posti, luoghi e personaggi, diversi sono i film che ho visto dopo aver letto il relativo libro. Credo che pochi siano stati i registi in grado di rappresentare fedelmente su pellicola le storie narrate nelle pagine di un libro. Note negative vanno sicuramente a Dracula di Bram Stoker e alla saga di Harry Potter. Pur avendo apprezzato tantissimo la ricostruzione degli ambienti, dei personaggi, di ogni singolo luogo e oggetto la saga di Harry Potter la si può apprezzare al massimo solo nel momento in cui ti immergi nelle sue pagine e tocchi quasi con mano ogni sensazione che solo la Rowling sa esprimere con la penna in modo così reale. Troppe sono le scene tagliate e i particolari che un fedele lettore si aspetta di ritrovare nel film ma che, ahimè, mancano.
Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina BiondiLa storia narrata nei film è piena di vuoti - i quali possono essere colmati solo avendo letto i libri- e di scene fondamentali per capire il vero essere dei personaggi. Troppi sono inoltre i personaggi che mancano del tutto: il poltergeist Pix, l’elfa domestica Winky, Ludo Bagman o tanti altri ancora. Sembra quasi che abbiano preso i libri, strappato mazzetti di pagine a casaccio e montato tutta la storia.
Lo sapevate che la casa dove Lord Voldemort uccide il giardiniere Babbano altro non è che la casa dei suoi nonni? E che il povero giardiniere era stato accusato ingiustamente della loro morte? Lo sapevate che Harry e Ron, ne Il Prigioniero di Azkaban, litigano con Hermione e non si parleranno per un lungo periodo? Lo sapevate che Rita Skeeter, seppur il suo personaggio trasudi  la stessa antipatia di quello del libro, è un animagus che ha causato non pochi problemi ad Harry e Hermione? Lo sapevate che quelle odiose mini teste penzolanti sui libri non sono mai state menzionate?
I “lo sapevate che…” sono decisamente troppi e rendono la storia raccontata dal film confusionaria.
Diverso è il caso di Dracula, nonostante abbia apprezzato anche la versione cinematografica mi tocca inserirlo nel calderone delle note negative poiché la storia narrata dal film contiene un filo sentimentale inesistente nel libro. Il personaggio di Dracula descritto da Bram Stoker è un mostro succhia sangue, cattivo e demoniaco a differenza della versione che ci dà Coppola nel film ovvero un mostro succhia sangue alla ricerca della sua amata consorte (Ho attraversato gi oceani del tempo per trovarti – cit. film).
Volendo invece parlare di opere ben riuscite non posso fare a meno di citare L’eleganza del riccio di Muriel Barbery. La trasposizione cinematografica, ad opera di Mona Achache, rende alla perfezione un libro bellissimo il quale è stato capace , girando l’ultima pagina, di farmi scoppiare in lacrime. I personaggi, i loro sentimenti, le situazioni che affrontano vengono ricostruiti alla perfezione e trasmettono le stesse sensazioni ed emozioni che regala il libro.
Le medesime considerazione, lacrime a parte,si possono fare per Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris. Uno Psycho Thriller egregiamente interpretato nell’omonima pellicola.
   Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina BiondiC’è un libro che le è piaciuto per la sua capacità di far immaginare i fatti narrati in modo nitido, quasi come ne potesse vedere le scene come in un film? C’è uno scrittore che apprezza particolarmente per il suo talento nello scrivere scene di questo "tipo"?
Credo che ogni libro scritto da Dan Brown sia in grado di far girare nella propria immaginazione un vero e proprio film mentre lo si legge. I suoi libri sono descrittivi, pieni di particolari, capaci di farti continuare a girare pagina nonostante i tuoi occhi si ribellino al rimanere aperti. Stessa cosa la si può dire per i romanzi di Glenn Cooper o per il Non ti addormentare di S.J.Watson.
   C’è un libro che ha letto di cui sarebbe curioso di vedere la versione cinematografica?
Sinceramente no, preferisco leggere ed essere la regista delle parole lette che animo nella mia mente.
Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso?
Dopo aver visto ed apprezzato moltissimo il film Fight club di David Fincher, mi sono trovata quasi per caso ad acquistare il libro di Chuck Palahniuk. Esiste ovviamente qualche piccola differenza, ma sono rimasta molto contenta di entrambi e credo che entrambi siano indispensabili per poter comprendere fino in fondo la vera storia, la quale risulta essere molto contorta. Un filo di Arianna che spesso nel film o nel libro sfugge ma che si può ritrovare quando si legge/vede uno o l’altro.
Diversamente è stato per il libro Lolita, di cui ho visto inizialmente le trasposizioni cinematografiche, una che vede Kubrick come regista, la seconda invece – più recente – ad opera di  Adrian Lyne.
Progetto L&F; - Le risposte di Giuseppina BiondiPrima di leggere il libro di Vladimir Nabokov pensavo al personaggio del professore Hubert Hubert quasi come ad una vittima della viziata e odiosa Lolita. Un malinconico professore universitario in conflitto con se stesso per il suo amore incestuoso, un uomo dall’animo dilaniato in quanto incapace di spegnere la fiamma che bruciava per Lolita. In entrambe le pellicole, ma soprattutto nel film di Lyne, il professore, nonostante sia un mostro, muove quasi sentimenti di compassione nei suoi confronti. Una compassione che si è mutata in ribrezzo in seguito alla lettura del libro: troppi sono i fatti e le storie  che caratterizzano questo personaggio e che permettono di capir meglio la mente malata ed il mostro che in realtà si celano dentro il tranquillo docente universitario il quale possiede una vera e propria ossessione per quelle che lui stesso definisce “Lolite” o “ninfette” , che sono stati omessi. Il personaggio del professore viene completamente sconvolto nei film e gli viene donata un’umanità – se così la si può definire – che in realtà non possiede e che Nabokov nella sua opera non prende mai in considerazione. Vengono inoltre eliminate completamente le altre storie del professore e la sua propensione nel frequentare prostitute di giovane età, necessarie al fine di capire il suo personaggio. La prima parte del romanzo infatti, viene quasi del tutto omessa ed è necessaria per capire che Hubert Hubert non si innamorò solo della ninfetta Lolita e che in realtà era una persona malata e meschina.
Il professore non è comunque il solo ad essere stravolto, anche Lolita presenta delle differenze notevoli, nel libro infatti è palese la sua voglia di scappare via dal mostro, nel film invece viene quasi visto come un capriccio della ragazza.
Il libro Lolita è bellissimo nonostante le tematiche  affrontate ma il film sembra narrare le stesse (parziali) vicende di personaggi completamente diversi. Lo stesso Nabokov ,pur riconoscendo il merito del regista e degli attori, ammetterà alla prima del film (pellicola Kubrichiana) che: “Il film è infedele all’originale come una traduzione di Rimbaud o di Pasternak fatta da un poeta Americano”.
Le è capitato di leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore che pensa sarebbe perfetto nel ruolo? Se sì, chi e per quale personaggio?Generalmente tendo ad associare i protagonisti dei libri ai loro scrittori, perciò se leggo le avventure di Anita Blake quest’ultima avrà il volto di Laurell K. Hamilton.
     

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